Vera e propria anima dei Pink Floyd, Richard Wright fa parte di quelle figure invisibili che però nella storia della musica la loro pagina l'hanno scritta, una pagina senza ombra di dubbio indelebile. Nato a Londra in piena guerra, nell'estate del 1943, Wright si avvicina in adolescenza all'uso del pianoforte e lo fa quasi per caso, dopo un incidente che gli provoca la frattura della gamba. Coltiva lo strumento da autodidatta fin quando non decide di entrare al London College of Music: nel 1965 si iscrive alla facoltà di architettura e conosce Roger Waters e Nick Mason: poco tempo dopo lascia gli studi e insieme a Syd Barrett fonda i Pink Floyd.

Dopo l'abbandono di Barrett dalla band nel 1968 e l'entrata del chitarrista David Gilmour, il sound dei Pink Floyd inizia a mutare da psichedelico a onirico: con album come Meddle, Dark side of the moon, Wish you were here, il sound della band scala la vette di tutte le classifiche.

Richard Wright, anima gentile dei Pink Floyd

Wright appare sempre composto e silenzioso, capace di far parlare i suoi organi Hammond appena chiamato in causa. Alla fine degli anni '70 arrivano le tensioni col resto della band, in particolare con Roger Wtares che nel 1979, durante le registrazioni di The Wall, lo licenzia: sarà riammesso solo per il tour promozionale ma in veste di musicista stipendiato, e non come membro della band.

Dopo The Wall, Wright non prende parte a The Final Cut: sarà riammesso solo dopo l'uscita di Waters, e contribuirà alla parabola discendente di una band storica, partecipando agli album A Momentary Lapse of Reason e The Division Bell.

Nonostante la reunion del 2005 al Live8 i Pink Floyd sono definitivamente sepolti: Wright continua a scrivere musica, lavora come solista, e collabora molto con l'amico di una vita David Gilmour, suonando nei tour che il chitarrista porta in giro per il mondo.

E le tensioni tra Waters e Gilmour hanno sempre minato, oltre alle cause in tribunale, la stabilità della band.

A 65 perde la sua lunga battaglia contro il cancro, ma la sua musica e le sue tastiere restano indelebili nella storia della musica. Recentemente abbiamo riascoltato le sue note in occasione del tour di Roger Waters che ha toccato Lucca e Roma e lo abbiamo "visto da vicino" in occasione della mostra dei Pink Floyd a Roma.

Nessuno può sostituire Richard Wright secondo David Gilmour, nessuno può dimenticare le tastiere in Echoes, Shine on you crazy diamond, e altre perle di inestimabile bellezza. Cosa sarebbero stati del resto i Pink Floyd senza di lui?