Nove tracce e musica che non ha confini e definizioni precise: è questa la panoramica del nuovo lavoro dell'artista tarantino (ma da sempre vissuto in un paesino fuori città, Statte) Daniele Ippolito. Daniele, classe 1993, è un amante del sound anni 80 (in particolar modo di quello proveniente dall'UK e dalla Francia). Tra i suoi punti di riferimento e fonti di ispirazione si possono citare Kenny Loggins, Jean Michael Jarre, Giorgio Moroder, Harold Faltermeyer e Martin L. Gore.
'Materia', uscito appunto il 26 ottobre 2018, è il secondo lavoro di Ippolito dopo 'The Sound of Vice'.
Pubblicato nel luglio del 2017, questo è un album pensato l'anno precedente (2016) e rappresenta sette diverse emozioni e sensazioni (come sette sono le tracce dell'album stesso).
Materia: un album, tanti generi e musica 'vera'
La filosofia musicale del giovane artista è quella di lavorare in hardware e, quasi esclusivamente, in analogico. Questo vuol dire che tutti i suoni che si sentono sono di strumenti 'veri' (sintetizzatore, chitarre, pianoforte, tastiere...) e non sono, quindi, riprodotti al computer: non è 'musica di plastica'.
Nove tracce che non posso essere incluse a forza in determinati generi musicali ma, ascoltandole, si passa tra note di tipo ambient, synthwave, progressive e darkwave: nove brani che trasportano in un'atmosfera fuori dal tempo e in grado di isolare, concentrandosi solo sulla musica e sui sentimenti che vuole trasmettere.
Il titolo Materia nasce da una riflessione in merito alla musica ambientale: la Materia è tutto ciò che ci circonda. L'obiettivo dell'artista pugliese è quello di ricercare sentimenti ed emozioni che ci fanno sentire vivi tramutandoli in note, suoni e ritmi (attraverso la musica ambientale). "Questo album avrà senso solo quando riuscirà a comunicarvi qualcosa, a suo modo, a suo tempo": sono, infatti, le parole che si possono leggere sulla versione 'fisica' dell'album (parole tradotte anche in inglese, spagnolo e tedesco in quanto il pubblico maggiormente raggiunto da Daniele è aperto a queste tre nazionalità).
Daniele Ippolito confessa che il primo lavoro sull'album (quello sugli arrangiamenti) è iniziato esattamente un anno fa (novembre 2017) e che, quindi, l'intero album è 'nato' in dodici mesi circa.
All'interno dell'album si possono notare collaborazioni importanti e la più rilevante di queste è quella con il cantante americano Rob Bradley che appare in ben due tracce: 'Vivid Love' e 'Sleeping with Silence'.