Era il 25 maggio del 1978 ed usciva un album destinato a restare nella storia. 'Ma cosa vuoi che sia una canzone' fu il primo lavoro discografico di Vasco Rossi, all'epoca stampato in sole 2.000 copie. Alcuni brani? 'La nostra relazione', oppure 'Jenny è pazza' e 'Silvia', canzoni che si trasformeranno in 'classici' del cantautore emiliano. Domani, 7 dicembre, quel disco viene ripubblicato in versione deluxe con la copertina originale e, ovviamente, la rimasterizzazione del suono.
Un disco che porta anche la firma di Gaetano Curreri
Il primo disco di Vasco porta anche la firma di un altro grande musicista come Gaetano Curreri, leader degli Stadio. Nel 1978 curò gli arrangiamenti e diede il suo contributo musicale in studio. Lo stesso Curreri avrebbe convinto Vasco Rossi a fare il disco. "Curreri mi convinse - ha detto la celebre rockstar di Zocca a '33 giri-Italian Masters' - perché io scrivevo canzoni per divertimento e non ci credevo poi tanto". Il frontman degli Stadio ha definito il lavoro discografico in questione alla stregua di una carta d'identità.
Lo stile tipico degli anni '70
Il disco è assolutamente splendido, anche se venne riscoperto negli anni a venire, dopo il grande successo di Vasco nei primi anni '80. Un'opera chiaramente 'figlia' delle sonorità che caratterizzarono la musica italiana in quel periodo. Un esempio è il lunghissimo assolo di Mellotron in 'Jenny è pazza', ma ci sono anche chiare influenze di gruppi rock come gli Who e del cantautorato italiano di quell'epoca, Rino Gaetano su tutti, in brani come 'Tu che dormivi piano' o 'Ed il tempo crea eroi'.
Il videoclip di 'Jenny è pazza'
'Jenny è pazza' è senza dubbio una delle canzoni più intense del primo Vasco ed in merito verrà pubblicato per la prima volta il videoclip del brano, diretto da Arturo Bertusi.
Si tratta di una motion graphic disegnata da Rosanna Mezzanotte, il pezzo nacque chiaramente dall'esigenza dell'autore di dare identità umana ad una forma di disagio esistenziale. "Jenny in realtà racconta la storia del mio esaurimento nervoso, oggi la chiamerebbero crisi depressiva", ha spiegato Vasco Rossi. Per chi non conosce bene questo primo lavoro dell'artista di Zocca, i brani significativi sono davvero tanti. 'La nostra relazione', ad esempio, è un manifesto emblematico della crisi di una coppia in tarda età, così come 'Silvia' è incentrata sulla scoperta dell'eros da parte di un'adolescente ed "Ambarabaciccìcoccò" è un testo irriverente dal preciso significato politico. Che poi, ad ascoltarne bene le parole, potrebbe raccontare in maniera nemmeno tanto criptica l'evoluzione, anzi l'involuzione della sinistra italiana negli ultimi quarant'anni.