Si sono svolte ieri sera a Londra, presso il museo Tate Britain, le premiazioni del famoso festival di Arte contemporanea Turner Prize, intitolato in onore del pittore e incisore William Turner, che ormai da qualche decennio è riservato al riconoscimento di artisti Inglesi di età inferiore ai 50 anni.

L'opera vincitrice di questa edizione

Il premio quest’anno è andato ad un cortometraggio che racconta una storia del tutto personale, sull'omosessualità e sulle sue correlate discriminazioni ed emarginazioni sociali che ancora nel mondo sono presenti.

Il film, ambientato nelle fredde campagne scozzesi, narra un anno di vita di una donna gay tra le steppe ventose del Nord, impegnata tra disparità sociali, discriminazioni e possibilità mancate.

È un premio, quello di ieri sera, che mette fine ad alcune vecchie e chiuse mentalità. Apre nuovi orizzonti sia nell'ambito sociale, con nuovi spunti e intuizioni, sia nell'ambito artistico unendo con le immagini riflessioni e pensieri sulla mitologia, sul paesaggio naturale e l’identità personale di genere.

In modo totalmente insolito la giuria del Turner Prize, in questa edizione, riserva l’assegno da 25 mila sterline ad una arte visiva cinematografica, che tratta temi non convenzionali e di tabù sociale.

Per di più ad l’opera è stata interamente realizzata con un semplice iPhone.

L’ideatrice e produttrice del cortometraggio è Charlotte Prodger, artista già contattata per raccontare la Scozia alla Biennale di Venezia nel 2019, che con il premio vinto ieri sera, viene catapultata questa mattina sotto la luce dei riflettori.

Il concorso è stato nelle passate edizioni una rampa di decollo per Damien Hirst nell'anno 1995, per il grande Steve McQueen nel 1999, per Tracey Emin, che pur non avendo mai vinto, si è imposta con il suo letto disordinato nello stesso anno.

Uno sguardo al futuro per l'arte contemporanea

Maria Balshaw, direttrice dei musei Tate, esprimendosi nei confronti della vittoria di ieri sera, ha spiegato che questo evento segna un momento storico per l’arte contemporanea; in una intervista rilasciata qualche ora fa la Balshaw ha dichiarato: 'La vincitrice ha preso le sfide delle nuove tecniche rivelando che possono essere usate per narrare racconti profondamente poetici e profondi'.

La premiazione simboleggia soprattutto la teoria che 'l’arte è rivolta ed è aperta a tutti'. Per la vincitrice, che si è dichiarata 'sopraffatta' e 'commossa' dal risultato ottenuto, il pensiero rilevante è che 'i racconti che narro sono miei, però sono anche racconti che tante persone, per esempio gli omosessuali, stanno vivendo'.

Balshaw e Prodger hanno evidenziato il fatto che negli istituti ci sono sempre meno giovani che investono i loro studi nel settore artistico: nelle scuole negli ultimi anni vengono poste come principali le materie scientifiche. La politica e il governo stanno debellando per motivi economici tante iniziative artistiche che potrebbero dare il via a numerose opere e nuove correnti di arte e di pensiero.