Sicuramente tra le cose più fastidiose da vedere ai concerti possiamo contare, oltre alle persone giganti che ci coprono la visuale, anche il grande numero di cellulari e smartphone, oltre che di tablet, che il pubblico sorregge in mano per immortalare i momenti più intensi di uno spettacolo (e a volte anche uno spettacolo per intero). Se odiate tutto questo sappiate allora che ad Edimburgo lo scorso weekend si è tenuto il festival alla vostra portata, visto che l'organizzazione ha deciso di mettere semplicemente al bando l'uso dei cellulari.

Un festival senza cellulari

Il Fly Open Air Festival di Edimburgo ha voluto detto addio ai cellulari: l'importante è godersi ogni momento, non importa se bello o brutto, senza tecnologia e smartphone. E così la direzione del festival ha infatti deciso, con coraggio, di bandire i telefoni all'interno del Boiler Room di Edimburgo durante lo scorso fine settimana, ed hanno esortato il pubblico ad immergersi pienamente nello spettacolo

Il festival che si è tenuto lo scorso 18 e 19 maggio ha riunito molti giovani amanti di musica elettronica: a tutti loro dunque è stato richiesto di depositare i propri smartphone, che gli sono stati così riconsegnati solamente al termine dello show.

Sarà questo il futuro della musica?

La speranza è che qualcosa possa cambiare veramente: dalla Scozia l'esperimento proposta dal Fly Open Air Festival potrebbe essere un modello di ispirazione anche per altri festival europei. E sarebbe bello vederlo anche in Italia, ma forse bisognerà aspettare ancora del tempo.

Festival senza schermi

Se molti quasi rabbrividiscono all'idea di un concerto a mani "vuote", il direttore del festival Tom Ketley, intervistato da Metro, ha detto: "La musica dance sta diventando sempre più popolare nella cultura giovanile, e sempre più giovani stanno diventando dipendenti dai loro telefoni.

Ciò significa che le persone stanno guardando l'intero spettacolo attraverso i loro schermi".

E poi ha aggiunto "Ci siamo sentiti come se non ci fosse nessun'altra soluzione che prendere azioni abbastanza drastiche. Se metti degli adesivi sopra le fotocamere, loro semplicemente li tolgono". L'importante è quindi godersi la musica, godersi lo spettacolo, senza nessun tipo di filtro tecnologico: "Voglio che le persone vivano il momento e si godano la musica."

Sembra un incubo logistico, ma lo sforzo serve a preservare la purezza dell'esperienza e dovrebbe sicuramente essere applaudito e incoraggiato.

E la speranza è che più festival possano provare esperimenti simili per incentivare i giovani ad essere meno dipendenti della tecnologia. E se il poeta Orazio fosse vissuto ai giorni nostri e amasse la musica rock, inviterebbe tutti a cogliere l'attimo, e quindi, a godersi i concerti, dall'inizio alla fine.