Matteo Salvini andrà a processo? Su questo dovrà decidere il Senato il prossimo 30 luglio. L'aula di Palazzo Madama si esprimerà sull'autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro dell'Interno, accusato di sequestro di persona e di omissione di atti d’ufficio per il caso della nave Open Arms risalente all'agosto del 2019. All'epoca dei fatti il titolare del Viminale non aveva concesso l'autorizzazione allo sbarco dell'imbarcazione dell'Ong che aveva soccorso in mare 163 persone.

Salvini, la decisione del Senato

Il prossimo 30 luglio il Senato voterà sull'autorizzazione a procedere a Matteo Salvini.

Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Il caso Open Arms era stato oggetto lo scorso maggio di un tormentato voto all'interno della Giunta per le Immunità. Il leader della Lega comunque non arretra di un millimetro e si dice orgoglioso per quello che ha fatto nell'estate del 2019.

L'ong al contempo rivendica di aver soccorso 163 persone in tre distinte operazioni e di essere rimasta in mare per 21 giorni, sette di questi davanti alle coste dell'isola di Lampedusa. In quel frangente risultò decisiva "la sospensione del divieto di ingresso" grazie ad una sentenza del Tar. I legali dell'organizzazione no profit ricordano inoltre che quei giorni furono molto duri: diversi migranti si buttarono in mare per cercare di raggiungere a nuoto la costa.

Ci furono oltretutto episodi di autolesionismo e problemi inerenti alla tenuta psichica di alcuni passeggeri.

Il reato contestato

Salvini viene accusato di sequestro di persona aggravato e di rifiuto di atti di ufficio. In qualità di Ministro dell'Interno il leader della Lega non aveva indicato un porto sicuro, impedendo di fatto lo sbarco alla nave.

A sorpresa lo scorso maggio la Giunta per le immunità aveva respinto la richiesta dei magistrati siciliani. In quel caso decisiva fu la scelta di Italia Viva di non prendere parte al voto. Ciò aveva creato non poche tensioni tra i partiti di governo. Anche Alessandra Riccardi giocò un ruolo di primo piano con il suo voto contrario: proprio in quei giorni aveva formalizzato il suo passaggio dal Movimento 5 Stelle alla Lega.

Il voto sull'ex ministro diventa allo stesso tempo un'opportunità per i partiti di governo di "sbarazzarsi" a livello politico di un membro importante dell'opposizione. Il voto in Aula rischierebbe allo stesso tempo di diventare un boomerang pericoloso per Conte e il M5s, alleati di governo della Lega all'epoca dei fatti.

Salvini: 'Non vedo l'ora di vincere le elezioni'

Dura la reazione di Salvini sui social. Il leader della Lega sottolinea come in queste settimane ci sia un'emergenza sbarchi. Segnala inoltre che ci sono stati casi di migranti positivi al coronavirus che sono scappati dei centri di accoglienza: "Il Senato voterà su un altro processo contro di me per il No allo sbarco degli immigrati a bordo della Open Arms".

Sulla vicenda non sembra affatto pentito e definisce legittima la sua scelta Politica: "Orgoglioso di quello che ho fatto" scrive il leader leghista che poi aggiunge. "Non vedo l’ora di vincere le elezioni per tornare al governo e difendere l’Italia e gli italiani".

Ricordiamo che questo non è il primo caso giudiziario che abbia riguardato Salvini negli ultimi anni sulla questione degli "sbarchi negati". Sul caso Diciotti la richiesta di autorizzazione a procedere venne respinta dal Senato (all'epoca Lega e M5s erano ancora al governo insieme). Sul caso Gregoretti l'Aula aveva accolto la richiesta e il processo, rinviato a causa del coronavirus, si terrà a Catania il prossimo ottobre.