Disney+, la piattaforma streaming, per adesso solo in Inghilterra, ha deciso di eliminare alcuni titoli di cartoni animati storici dalla sezione dedicata ai bambini con l'età inferiore a sette anni perché considerati razzisti. 'Peter Pan', 'Gli Aristogatti', 'Robinson nell'isola dei corsari' e 'Dumbo' verranno inseriti, quindi, nella sezione per gli spettatori dagli otto anni in su.
Per Disney+ si tratta di contenuti dannosi e stereotipi offensivi
Su Disney+ il pubblico che potrà vedere questi cartoni animati leggerà il disclaimer: ‘Questo programma include rappresentazioni negative e/o denigra popolazioni o culture.
Questi stereotipi erano sbagliati allora e lo sono ancora. Piuttosto che rimuovere questo contenuto vogliamo riconoscerne l'impatto dannoso, imparare da esso e stimolare il dibattito per creare insieme un futuro più inclusivo".
Il fondamentale motivo per il quale ‘Dumbo’ è sotto tiro riguarda l'esecuzione da parte di alcuni corvi di una canzone che dice: "E quando poi veniamo magari, buttiamo via tutti i nostri soldi". Il numero musicale vuole deridere gli schiavi afroamericani impegnati nelle piantagioni presenti nel Sud dell’America.
‘Robinson nell’isola dei corsari’ è accusato di chiamare i pirati con le frasi “faccia marrone” e “faccia gialla”. Per quanto riguarda ‘Gli Aristogatti’, invece, è criticato il gatto siamese Shun Gon, membro della band di Romeo, con i denti sporgenti, gli occhi a mandorla e le bacchette che usa per suonare la batteria; tratti usati per creare una macchietta dei popoli asiatici.
Infine, ‘Peter Pan" è sotto accusa perché descrive i componenti delle tribù dei nativi americani di Giglio Tigrato chiamandoli “pellirosse”.
Il disclaimer di Disney+ non impone nessuna censura
Gli abbonati a Disney+, infatti, non devono temere una revisione dei contenuti, perché non è stata tagliata nessuna scena. Il messaggio, quindi, serve più come una guida a una visione più meditata per un pubblico più sensibile e sottolinea il tema dell'impossessamento culturale.
Non si tratta, quindi, di una limitazione alla visione, bensì dà la possibilità di guardare alcuni titoli con una maggiore coscienza. Si parla, inoltre, di un'accortezza in più verso degli spettatori sempre più globalizzati per frutti tipici del loro tempo, nel bene e nel male
Su Disney+ questi cartoni famosi rimangono, quindi, solo per un pubblico più grande
Già a ottobre Disney+ aveva rivisto gli annunci di temi sensibili per far presente ipotetiche difficoltà relative ai luoghi comuni razziali.
Adesso, questa decisione risolutiva è stata presa perché consigliata da un insieme di esperti esterni alla Disney che hanno analizzato se gli argomenti "descrivessero o meno degli spettatori globali". Quindi, i bimbi, ora, dovranno guardare questi cartoni in compagnia dei genitori.
Disney+, quindi, ha deciso di prendere questa strada drastica del “politically correct” perché è convinta che questi film animati comprendono esternazioni nocive, diffondono luoghi comuni scorretti e screditano tradizioni e popoli. Secondo gli scettici, Disney+ si è lasciata condizionare dalla 'cancel culture', una specie di revisionismo storico che aspira a eliminare frutti culturali del registro tradizionale criticati per aver divulgato luoghi comuni e stereotipi superati.