Il doppio cd del jazzista barese Roberto Ottaviano, soprannominato il Coltrane pugliese, è stato scelto quale migliore cd Jazz 2020, da cento giornalisti e critici del settore, nel referendum proposto dalla più autorevole testata mensile specializzata in musica Jazz in Europa, la rivista Musica Jazz . L’artista non ha solo ottenuto il riconoscimento come miglior disco Jazz 2020 per il suo ‘Resonance and Rhapsodies’, ma ha anche collezionato due secondi posti: come miglior musicista e per il miglior gruppo, Eternal Love, con il quale il musicista suona da qualche anno.

Chi è il sassofonista Roberto Ottaviano?

Roberto Ottaviano è presente da quasi vent’anni sulla scena musicale. Ha fatto il suo debutto nel 1983 e, da allora, è considerato come una fra le voci più significative del panorama musicale europeo. Si è posto all’attenzione dei musicisti e della critica a livello internazionale per i suoi cd, le collaborazioni e la partecipazione a numerosi festival in Europa, Stati Uniti, America Latina, Asia e Africa. Nonostante la sua musica si avvicini al jazz afroamericano, si nota in essa una nota molto personale, una vena fortemente lirica e italiana che lo contraddistingue. Ha collaborato con alcuni fra i più importanti musicisti americani, europei e di altre parti del mondo tra i quali Dezzy Gillespie, Enrico Rava e Myra Melford.

Il suo talento è stato più volte premiato dalle riviste di settore, attraverso i loro referendum, tra queste la rivista svizzera Jazz360 degrees e la rivista statunitense Cadence. Negli ultimi anni si è molto avvicinato alla produzione jazzistica africana, soprattutto camerunese e senegalese. Ha tenuto clinics e seminari a Woodstock e nei conservatori di Vienna, Mexico City e Groningen, a testimonianza della sua capacità di aprirsi a esperienze e culture differenti.

‘Resonance and Rhapsodies’: il doppio cd del vincitore del Premio Top Jazz 2020 della rivista Musica Jazz

Lo stop che questi difficili tempi di pandemia hanno imposto, che ha cancellato anche i Concerti e i music festival jazz 2020 e tutti gli eventi dedicati alla promozione musicale, ha creato, e crea, enormi difficoltà al settore, che purtroppo non sembra che possano essere superate in breve tempo.

Questo, però, non ha impedito la circolazione della musica e, in molti casi, i prodotti discografici hanno ottenuto anche risultati di tutto rispetto. È il caso questo del doppio cd di Roberto Ottaviano, pubblicato dall’etichetta Dodicilune. Il sassofonista, accompagnato dal suo quintetto, al quale, per l’occasione, si sono aggiunti artisti di calibro internazionale come il pianista Alexander Hawkins e il batterista Hamid Drake, ha prodotto brani assolutamente originali che hanno conquistato il pubblico appassionato di jazz. Nel primo cd ‘Resonance’ la formazione musicale è un ottetto o, meglio, un doppio quartetto, con la presenza dei nuovi ingressi al pianoforte e alla batteria e di Danilo Gallo al contrabbasso.

I brani sono sette, tutti di Ottaviano,e si rifanno all'eredità storica di Coltrane e di Ornette, che tanto influenzarono il giovane Ottaviano all’inizio del suo percorso musicale. Nel secondo cd, ‘Rhapsodies’ le composizioni sono originali, quattro scritte da Ottaviano e le altre, una per ognuno dei musicisti della jazz band. Le atmosfere musicali sono molto diverse l’una dall’altra e ricordano i ritmi alla Gato Barbieri, il jazz di New Orleans, dove la libera improvvisazione trova ampi spazi. L'intero lavoro è stato dedicato a due grandi artisti internazionali, ai quali Ottaviano era molto legato: il tastierista e compositore britannico Keith Tippett, che è scomparso nel giugno del 2020, e a Manu di Banco, musicista camerunese, morto nei primi mesi del 2020.

L'ambasciatore del jazz pugliese

Si può senza dubbio affermare che Roberto Ottaviano può essere considerato un ambasciatore della musica jazz. Infatti, con il suo impegno e i suoi risultati, porta la Puglia ad essere al vertice nel panorama internazionale del variegato mondo della musica jazz. Insieme a lui altri artisti pugliesi, come i Cosmic Renaissance del trombonista Gianluca Petrella, il contrabbassista salentino Matteo Bortone, al settimo posto della classifica nazionale, con il suo No Land’s edito dalla Auand, e il biscegliese Marco Valente, esportano nel mondo la Puglia del jazz che non dimentica le radici originali, ma si impone per la sua originalità.