Jim Morrison ci ha lasciato 50 anni fa. E dall'Italia arrivano le belle parole di un attore e regista romano molto apprezzato come Carlo Verdone. Oltre ad una carriera monumentale nel mondo del cinema e della televisione Verdone non ha mai nascosto la sua grande passione per la musica rock degli anni settanta. E in un'intervista ad Adnkronos ha ricordato il cantante dei Doors, rivelando anche qualche aneddoto curioso relativo ad un suo recente film.

Verdone ricorda Jim Morrison

A 50 anni esatti dalla scomparsa di Jim Morrison arriva il ricordo di Carlo Verdone.

L'attore romano, intervistato da Adnkronos, ha parlato della musica dei Doors, di cui è un grandissimo fan e ha raccontato anche un aneddoto sul cimitero di Parigi in cui è stata sepolto il cantante. Confessa inoltre di aver detto una preghiera sulla sua tomba e di aver ringraziato personalmente la rockstar.

Di Morrison l'attore loda il genio e la creatività, capace di andare oltre la musica e di rimanere un punto di riferimento nel mondo dell'arte e della poesia. L'attore invita poi i giovani a non prendere il suo esempio e a non seguire il lato autodistruttivo della sua personalità, che lo ha portato al triste epilogo.

Un brano nato per errore

Nel corso dell'intervista Verdone ha ricordato com'è nata la sua passione per la musica dei Doors: "Quando ascoltai il primo album rimasi folgorato da due canzoni, Break on Through e Light my Fire" ha detto l'attore.

E, dimostrando un'enorme cultura musicale, ricorda anche la storia di quest'ultimo brano. Si tratta di "una canzone nata da un errore del chitarrista Robbie Krieger". Ricorda poi come molti brani siano nati quasi per sbaglio e cita l'esempio di un'altra grande canzone, Shine on you Crazy Diamond dei Pink Floyd. "Nacque da un errore di Gilmour, che sbagliò e nacque così quell'arpeggio meraviglioso".

Tornando ai Doors l'attore e regista apprezza della loro musica quel senso di "tristezza latente". Aggiunge poi come la figura di Jim Morrison non lo abbia ispirato da vicino ma sicuramente ha reso "più felice" gli anni della sua giovinezza.

La visita al cimitero dov'è sepolto Jim Morrison

Verdone, nel corso della sua carriera, ha sempre inserito riferimenti alla musica rock nei suoi film.

E nell'intervista ricorda che in un film, Posti in piedi in Paradiso, vestiva i panni di un proprietario di negozio di dischi che avrebbe dovuto portare la figlia a visitare la tomba di Morrison al cimitero di Père Lachaise di Parigi. Aggiunge poi che il cimitero ha negato l'autorizzazione: "La famiglia aveva chiesto un po' di riserbo, dato che la tomba è ormai una vera e propria installazione"

Ricorda comunque di essersi recato in forma privata sula tomba del cantante: "Devo dire la verità: una preghiera gliel'ho detta" ha detto Verdone che confessa di aver ringraziato Morrison. E, con ironia, aggiunge anche che a uno come lui non sarebbero servite le droghe, perché era bravo lo stesso.

'Non imitiamolo'

Nell'intervista Verdone delinea un ritratto personale di Jim Morrison: "Era sensuale, era violento, era folle" ma allo stesso tempo "un timido", racconta l'attore. E oltretutto aveva il "fascino dell'autodistruzione". Non manca poi un'esortazione ai giovani, affinché capiscano che non si può morire come il cantante dei Doors, in giovane età a 27 anni, e per l'uso eccessivo di stupefacenti.

Si aspetta invece che i giovani siano ispirati da Morrison dalla sua passione per la poesia e la letteratura, dalla sua scrittura e della sua poesia, lui che è stato un grande amante degli autori della Beat Generation: "Prendiamolo come un grande simbolo di quegli anni" ha detto l'attore. "Però non imitiamolo".