Nato nel 1992 a Nocera Pagani, in provincia di Salerno, Cosimo Esposito è un artista a tutto tondo: cantante, cantautore di musica latino-americana e ballerino e insegnate di danze caraibiche. È chiamato El diamante de la bachata per essere uno dei più giovani artisti italiani a portare la sua musica nel mondo. Ha tenuto concerti in Russia, Turchia, Germania, Grecia, Slovenia, Olanda, Spagna e in molti altri paesi d’Europa. Nel 2020 è uscito il suo primo album intitolato Cosimo, contenente degli inediti spagnoli (12 brani, di cui 3 cover e 9 inediti, 10 bachate e 2 reggaeton).

Ha inoltre trattato nelle sue canzoni il tema della lotta contro il revenge porn assieme all’attivista e scrittrice Ilaria Di Roberto. Per questo Blasting News ha deciso di intervistare in esclusiva Cosimo per raccontare meglio i suoi progetti e la sua battaglia contro la violenza sulle donne.

L’intervista a Cosimo

Innanzitutto conosciamoci meglio. Quando hai iniziato a lavorare come cantautore, cantante e ballerino di musica latino-americana?

“Incominciai a cantare all’età di 8 anni grazie al mio papà, dal quale ereditai la passione per la musica. Infatti, lui è un pianista molto famoso in Campania, si chiama Nello Esposito e ha collaborato con i più grandi artisti sia della musica napoletana sia non napoletana.

All’età di 18 anni, alcuni miei amici mi stimolarono per andare a ballare a una serata caraibica ed era qualcosa che non conoscevo. E così decisi di andarci e m’innamorai della musica latino-americana, che assomiglia molto alla musica napoletana perché ha dei ritmi latini. A quel punto, cominciai a studiare e ottenni il diploma da ballerino e dopo diversi anni diventai maestro di danze caraibiche.

Feci un viaggio in Spagna per approfondire lo studio e lì scoprii di essere anche un “cantante caraibico”. Durante un congresso, infatti, alcuni ballerini di bachata scoprirono le mie doti e qualità per caso, sentendomi canticchiare in albergo e così decisero di inserirmi in un loro workshop. È stato incredibile perché mi sembrava quasi un sogno!

Dopo due ore di workshop, iniziai a intonare dei pezzi con l’aiuto di un semplice smartphone con Youtube e microfono senza effetti davanti a duemila persone, conseguendo abbastanza successo. Questo perché l’accento italiano cantato in spagnolo piace a tutti. Quindi, mi chiesero di cantare musica caraibica e di portarla anche in Italia. È stata una decisione molto combattuta perché abbandonare la musica italiana era molto difficile. Però, ho capito che la musica caraibica era quella che mi appartiene di più, e così, cominciai a incidere la mia prima canzone intitolata Un nuevo amor, nella speranza di poter trovare un nuovo amore perché mi ero lasciato da poco con la mia fidanzata di allora. Un amore che ancora oggi devo trovare.

Quindi, decisi di convertire questa canzone in una bachata in lingua spagnola".

Quanto è stato difficile iniziare a scrivere in spagnolo?

"Inizialmente pensavo in italiano e traducevo le parole in spagnolo e ora penso direttamente in spagnolo, perché ho approfondito lo studio della lingua e riesco a scrivere meglio con più facilità. E ora fortunatamente, le mie canzoni vengono cantate e ascoltate in tutto il mondo! Quindi, ho raggiunto un successo quasi inaspettato e sono davvero fiero e orgoglioso di aver scelto questo genere di musica".

Sappiamo che hai cantato anche in Russia, un paese europeo in cui si pensa che non esista la cultura latina. È così oppure è uno stereotipo?

"In realtà, c’è tanta cultura latina e non immaginavo di trovare un grande calore sia in Russia sia a Dubai.

Pensavo che dovessi farmi capire meglio oppure aiutarli a far conoscere questo tipo di musica e invece mi sono accorto che c’è tanta passione in Russia così come nei paesi del Nord Europa. La Russia sembra un paese freddo e invece ho trovato un calore inaspettato perché è un genere di musica che sta arrivando un po’ dappertutto".

Bachata fa rima anche con sensualità, ritmo e passione. Possono cambiare l’animo di una donna che non si sente abbastanza attraente?

"Si, molte persone (non solo donne) non si sentono mai abbastanza in qualsiasi cosa o in qualcosa in particolare. Quando ho incominciato a ballare ero stato spinto dagli amici e non pensavo di avere un certo tipo di sensualità. Questo lo può pensare anche una donna che tutti i giorni si guarda allo specchio e crede di non essere bella, di non piacere e di non essere apprezzata.

Purtroppo, questo succede un po’ a tutti noi e magari c’è chi ha più autostima e chi no. Nelle mie canzoni che canto sembra che abbia molta autostima, ma in realtà non è così perché l’ho acquisita con il tempo e ho avuto qualcuno che mi ha aiutato a farla emergere. Quando ho scoperto la musica latina, che per me è diventata un lavoro, mi sono accorto di avere delle qualità che alle persone piacciono e quindi mi sentivo anche più bello. Il consiglio che voglio dare alle donne è di non abbattersi, piacersi per ciò che sono e scoprire l’amore per la musica caraibica. Perché non cominciare a ballare? Io consiglierei almeno di provare, poi può piacere oppure no. E consiglierei di approcciarsi alla musica latino-americana perché ballando, scopri non solo di voler piacere a qualcuno ma soprattutto a te stesso.

Inoltre, puoi scoprire un senso di libertà grazie alla danza. Io, infatti, quando ballo mi sento libero".

Perché El diamante de la bachata?

"È un nome che mi hanno dato i russi prima di un concerto. In particolare, il presentatore che non conosceva bene il nome Cosimo, perché in Russia si pronuncia Cuosima, e quindi quando sentì questa pronuncia del mio nome ci rimasi un po’ male. Quando iniziai a cantare sul palco, intervenni tra una canzone e l’altra per spiegare al pubblico che il mio nome non era Cuosima, ma Cosimo. Quindi, era semplicemente un fatto di pronuncia e sapevo lui che non l’aveva fatto apposta. A quel punto, il presentatore salì sul palco e si scusò con me perché non conosceva il mio vero nome, ma mi disse che ero un “diamante”.

Quindi, mi voleva paragonare il mio talento a un diamante, perché inizialmente è una pietra grezza che poi diventerà preziosa. E così nel 2018 decisi di chiamarmi “El diamante de la bachata” nella speranza di entrare nel cuore delle persone. In realtà, pensavo che volessero chiamarmi “il diamante” perché portavo il ciuffo lungo".

Tra l’altro hai fatto molte battaglie contro il revenge porn. Pensi che siamo ancora un po’ indietro su questo aspetto oppure stiamo iniziando piano piano a eliminarlo?

"Io in realtà non conoscevo il revenge porn. Durante la pandemia, ho conosciuto una ragazza vittima di questo fenomeno che si chiama Ilaria Di Roberto. Siccome la sorella è una mia superfan, mi ha fatto conoscere Ilaria in occasione del suo compleanno dicendo che è una fan accanita e voleva una mia dedica.

Le ho dedicato una canzone e a quel punto volevo conoscere un po’ meglio Ilaria e il suo mondo perché sua sorella mi diceva che stava molto soffrendo in quel periodo. È successo al primo lockdown, quindi circa due anni fa, ed ero quasi in declino con la mia carriera perché da un tour di trenta date in tutto il mondo e tanti sacrifici, mi sono ritrovato bloccato a causa del Covid-19 come tutti gli artisti. Quindi, ho voluto conoscere Ilaria perché nella sua debolezza e nei suoi problemi mi ha aiutato a non mollare tutto. Ero un punto di riferimento per lei e la mia musica era un suo toccasana. E dunque, mi disse che non dovevo ritirarmi perché ero la sua ultima risorsa e aveva già perso molte battaglie legali a causa del governo che l’ha abbandonata.

Ho voluto sensibilizzare sul revenge porn perché Ilaria non riusciva a vincere a livello burocratico e molte volte questo fenomeno non è punibile. Quindi, è una cosa molto grave perché nel 2022 si perdono le battaglie contro il revenge porn e penso che la cultura sia la forma migliore per combattere questa mancanza. Dunque, bisogna far capire alle persone che esiste questo fenomeno e che va affrontato oppure prevenuto. Inoltre, ho dato tantissimi consigli ad Ilaria sia nei momenti di sconfitta che in quelli di vittoria perché purtroppo dobbiamo convivere con questa società, ma allo stesso tempo continuare combattere questa piaga con tante altre persone attraverso la musica o un altro mezzo. In tutte le mie interviste, ci tengo a dire no alla violenza sulle donne e sì a più amore nei loro confronti perché devono cominciare ad avere gli stessi valori e diritti degli uomini.

Penso che possiamo diffondere questo messaggio anche grazie alla musica e ci sono tante citazioni scritte dai rapper, e quindi, perché non iniziare a farlo con la musica latina".

Hai raccontato che hai avuto molta difficoltà durante il periodo del lockdown, pensando addirittura di smettere. Qual è stata la tua forza per reagire?

"Volevo mollare perché il Covid-19 ha tolto un po’ di speranza a tutti. Oggi, infatti, ci troviamo di nuovo nello stesso punto perché ci sono ancora tantissimi contagi. Spero che la situazione migliori perché non se ne può davvero più. Questa condizione difficile mi aveva scoraggiato a tal punto da voler abbandonare la musica, ma io volevo trascorrere più tempo con il pubblico che canta le mie canzoni.

Io sono nato per stare in mezzo alla gente e non solo davanti a una telecamera. Il mio sogno è di condividere la mia musica sul palco con altre persone e nel momento in cui questo non si può ancora fare, è normale sentirsi abbattuti, perché è come costruire un intero grattacelo, che poi viene demolito. Il segreto è che non bisogna mai arrendersi e andare sempre avanti nonostante le situazioni difficili".

Quali sono i tuoi progetti futuri e cosa bolle in pentola?

"Sicuramente, ci saranno un nuovo album dal genere caraibico e la nuova canzone. Il brano è quasi pronto perché potrebbe uscire a gennaio. Insomma, ci sono tanti progetti tra cui quello di portare la musica caraibica in Italia e nel mondo perché è un genere che non è molto ascoltato e diffuso come il reggeaton. Non sarà facile ma ci proverò".