La statuetta come miglior attrice non protagonista ad Ariana DeBose ha rappresentato l’unico premio vinto, su sette nomination, da West Side Story alla 94^ edizione degli Oscar. Un riconoscimento che però, nella serata del 27 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles, ha scritto un’altra pagina importante nella storia degli Academy Award. Grazie al remake di Steven Spielberg del film-musical del 1961, la portoricana Anita, interpretata da DeBose, è diventata il terzo personaggio a conquistare due Oscar con due attori diversi.
Prima di lei era accaduto solo al Vito Corleone di Marlon Brando e Robert De Niro e ai Joker di Heath Ledger e Joaquin Phoenix.
Oscar 1962: la statuetta per Anita va a Rita Moreno
Diretto nel 1961 da Jerome Robbins e Robert Wise, West Side Story è uno dei film-musical di maggior successo di sempre. Nel cuore del West Side di Manatthan, dove si sfidano le bande rivali dei “bianchi” Jets e i portoricani Sharks, la storia d’amore fra Tony e Maria trionfa agli Oscar del 1962 con 10 premi, fra cui miglior film e miglior regia. La statuetta di miglior attrice non protagonista, per il ruolo di Anita, va alla portoricana Rita Moreno, presente anche nel remake di Spielberg come produttrice esecutiva e interprete del personaggio di Valentina.
Dal Padrino I al Padrino II trionfa sempre Vito Corleone
Meglio il Padrino parte I o il Padrino parte II?
Una domanda a cui i critici e gli appassionati di Cinema fanno spesso fatica a rispondere. L’unico modo per uscirne facilmente è ammettere che entrambi sono capolavori. Il primo capitolo della trilogia di Francis Ford Coppola arriva in sala nel 1972 e, agli Oscar dell’anno seguente, ottiene tre premi, fra cui miglior film e miglior attore protagonista a Marlon Brando per il ruolo del boss mafioso Vito Corleone.
La parte II si fa attendere solo un altro anno e, se da una parte continua la storia di Michael Corleone, figlio di Vito, dall'altra offre agli spettatori un meraviglioso flashback sul passato del boss protagonista del primo capitolo. Risultato: sei premi Oscar nel 1975, fra cui miglior film, miglior regia e miglior attore non protagonista a Robert De Niro.
La statuetta sfugge nuovamente al Michael di Al Pacino, questa volta candidato come miglior attore protagonista.
Joker vince l’Oscar con o senza Batman
Considerato uno dei cattivi più iconici della storia del cinema e dei fumetti, Joker arriva al suo primo Oscar nel 2009. Si tratta purtroppo di un premio postumo: miglior attore non protagonista a Heath Ledger, scomparso l’anno precedente. Il film è Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, dove il Batman di Christian Bale affronta un Joker personificazione di un caos malvagio, perfetto contraltare dell’idea di giustizia dell’uomo pipistrello.
Quello del 2019, nel film omonimo di Todd Philips, è invece un Joker diverso, prodotto di una Gotham City che non sa (o non vuole) più aiutare i cittadini in difficoltà, marcia come l’immondizia che ne invade le strade. Senza Batman a combattere il male, l’Arthur Fleck di Joaquin Phoenix cerca da solo riscatto e vendetta, e trova una statuetta da miglior attore protagonista agli Oscar 2020.