Retesport, una delle radio romaniste più seguite nella capitale, ha chiesto ai tifosi giallorossi, attraverso la propria pagina Facebook, di votare, giorno dopo giorno, ruolo per ruolo, una flop 11 della storia della As Roma. Il risultato è un 4-2-3-1 che privilegia le delusioni degli ultimi anni, ma non dimentica alcuni giocatori, ritenuti dai tifosi "bidoni" storici.

Flop 11 As Roma: Goicoechea in porta, difesa alla Zeman

Fra i pali il (dis)onore tocca a Mauro Goicoechea, portiere uruguaiano acquistato nella disastrosa stagione 2012-2013, quella del ritorno di Zdenek Zeman sulla panchina romanista.

Partito come secondo di Stekelenburg, Goicoechea diventa titolare grazie a un infortunio del portiere olandese ex Ajax e, a sorpresa, mantiene il posto dopo il suo rientro, finché una serie di prestazioni deludenti (culminate nel comico autogol in Roma-Cagliari, sconfitta costata l’esonero al boemo) lo relega nuovamente in panchina a favore del romeno Bogdan Lobont che aveva iniziato la stagione come terzo portiere.

L’orribile annata 2012-2013 colpisce ancora con il terzino destro, il paraguaiano Ivan Piris. C’è lo zampino di Zeman anche in un difensore centrale, lo spagnolo Cesar Gomez, acquistato dal Tenerife nell’estate 1997. La leggenda vuole che il boemo lo avesse confuso con il suo ex compagno di reparto, l’argentino Pablo Paz.

La realtà parla di sole tre presenze in maglia giallorossa e di un posto di diritto nell’Olimpo delle meteore calcistiche giallorosse.

Accanto a Cesar Gomez i follower di Retesport schierano l’argentino Roberto Trotta, arrivato dal Velez Sarsfield insieme al nuovo allenatore Carlos Bianchi nella stagione 1996-1997: solo 6 presenze in campionato e ritorno in Argentina a gennaio ’97.

Come terzino sinistro la scelta ricade sullo spagnolo Josè Angel, voluto dal connazionale Luis Enrique nella sua unica e sfortunata stagione sulla panchina della Roma.

Tomic e Andrade, la coppia che non scoppia

La coppia di centrocampo di questa flop 11 è formata da Tomic e Andrade. Il serbo Ivan Tomic arriva alla Roma nell’estate 1998 dal Partizan Belgrado come risposta all’acquisto del connazionale Dejan Stankovic da parte della Lazio.

Un derby di mercato sull’asse Roma-Belgrado vinto nettamente dai biancocelesti. Tomic è rimasto alla Roma fino al 2003, diventando un "oggetto misterioso".

Il brasiliano Jorge Luis Andrade è stato invece protagonista, suo malgrado, della stagione 1988-1989. Prelevato dal Flamengo per portare qualità e fantasia al centrocampo della Roma, l’unica cosa fantasiosa che ha ottenuto è il soprannome: Er Moviola.

As Roma flop, la trequarti: Guberti, Pastore e Iturbe

Passando ai trequartisti, se Stefano Guberti può essere considerato semplicemente una scommessa persa a parametro zero (annata 2009-2010), pesano sul giudizio di Pastore e Iturbe le alte aspettative e il costo dei cartellini. Diversi infortuni e problemi fisici stanno rovinando l’avventura del Flaco alla Roma, iniziata la scorsa stagione.

Pochi sprazzi della vera classe dell’argentino non bastano a ribaltare il giudizio negativo dei tifosi. Juan Iturbe arriva in giallorosso nel 2014, pagato oltre 22 milioni di euro e strappato alla Juventus in una sfida di calciomercato; dopo un buon inizio non riuscì più a ripetere quando di buono fatto a Verona.

Roma flop 11, Fabio Junior: da ‘Uragano’ a ‘Er Venticello’

Il centravanti di questa flop 11 romanista è Fabio Junior, attaccante brasiliano arrivato a Roma nel mercato invernale del 1999, pagato ben 27 miliardi di lire, cifra molto alta per l’epoca. Zeman (sì, ancora lui) avrebbe preferito Shevchenko (e come dargli torto), ma si era dovuto accontentare di una punta trascinata in Italia da improbabili paragoni con Ronaldo (il Fenomeno) e da un soprannome, l’Uragano, presto modificato dai romanisti in Er Venticello.

La somiglianza con l’attore Aldo Baglio del trio Aldo, Giovanni e Giacomo non è bastata a dare un lieto fine a questa commedia: solo 4 gol in un anno e mezzo di permanenza giallorossa.

Bianchi, l’allenatore che voleva vendere Totti

Come allenatore di questa Roma da incubo i follower di Retesport hanno scelto l’argentino Carlos Bianchi, voluto dal presidente Franco Sensi nell’estate 1996 per sostituire Carlo Mazzone. Bianchi aveva vinto una Coppa Intercontinentale e una Coppa Libertadores con il Velez Sarsfield, ma dimostrò di non sapersi adattare al calcio europeo. Il suo disastro in giallorosso, concluso con l’esonero nella primavera 1997, si sarebbe trasformato in tragedia se la dirigenza della Roma avesse appoggiato la sua idea di vendere Francesco Totti. Per fortuna dei tifosi giallorossi il tecnico argentino fallì anche in questo.