Dal 5 settembre è aperta a Venezia, nella sede dl Consiglio Regionale del Veneto, una mostra d'arte che intende celebrare i 600 anni dalla fondazione del primo lazzaretto della storia, istituito dalla Repubblica Serenissima nel 1423. La mostra, curata da Nelli Elena Vanzan Marchini, è organizzata in collaborazione con il "Venice Office " del Consiglio d'Europa e con l'Istituto Superiore di Sanità, nonché della Venice International University. L'esposizione è visitabile sino al 30 novembre, con ingresso libero, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17.

Sono escluse le giornate dell'1 e 21 novembre.

La nascita del primo lazzaretto

L'esposizione vuole essere un'occasione per conoscere la politica sanitaria della Serenissima, parte fondamentale della sua storia, ed approfondirne analogie e differenze con le situazioni attuali. Il primo lazzaretto della storia è infatti una "invenzione" della Repubblica di Venezia, che nel 1423 adibì una delle isole della laguna alla funzione di ospedale dedicato ai malati di peste, che qui venivano ricoverati ed isolati. L'isola era all'epoca intitolata a Santa Maria di Nazareth, da cui il nome "Nazaretum" storpiato poi a livello popolare in "Lazareto". Gli scavi archeologici nell'isola hanno evidenziato la presenza di migliaia di sepolture, riconducibili alle grandi pestilenze dei secoli XVI-XVII.

La politica sanitaria della Serenissima

L'attenzione agli aspetti sanitari, ovviamente con i limiti di conoscenze e strumentazioni scientifiche di allora, è riconosciuta come una delle peculiarità della Repubblica di Venezia, che per l'epoca si poneva all'avanguardia in questo campo. Alcune delle misure adottate allora si possono considerare come antesignane di provvedimenti ancora attuali.

La logica di isolare i malati contagiosi, di regolamentare gli accessi all'isola, di consultare le autorità sanitarie dell'epoca e formalizzare le quarantene si è rivelata di straordinaria attualità nel corso delle moderne pandemie. Ed è interessante osservare gli editti della Repubblica, sorta di documenti scritti con una funzione analoga a ciò che è stato il green pass al tempo del Covid-19.

Condividere e bilanciare

Dalla mostra che riguarda il primo lazzaretto della storia si evidenziano anche altri due aspetti interessanti. La politica dei lazzaretti negli intenti della Serenissima doveva servire a bilanciare il contenimento dei contagi senza mai bloccare totalmente il traffico commerciale. Il commercio era infatti fondamentale per la città, che intratteneva rapporti di scambio con i Paesi più disparati, talora assai lontani e non sempre alleati. Garantire il compromesso ideale tra rigore sanitario e prosecuzione economica era dunque un requisito vitale per la sopravvivenza. Infine, va sottolineato l'aspetto della condivisione delle informazioni. Uomini e merci viaggiavano nei due sensi, e Venezia aveva compreso l'importanza di informare i partner commerciali circa la situazione sanitaria: per controllare gli accessi, per unificare le forza nella lotta e per poter proseguire i traffici commerciali.