La mostra "Epopee Celesti - Art Brut" nelle sale di Villa Medici a Roma è aperta fino al 19 maggio 2024: si tratta di un'esposizione artistica multidisciplinare che esplora il concetto di Art Brut evidenziandone la spontaneità e l'autenticità, attraverso opere realizzate da artisti autodidatti al di fuori degli schemi convenzionali.

Essa si sviluppa su due saloni e una scalinata posta alla base della sede dell'Accademia di Francia: un totale di 180 opere sono raccolte, con un ricco catalogo di approfondimento bilingue.

Art Brut, il racconto del disagio nelle opere del Novecento

L'Art Brut esprime il disagio rappresentato dalla nemesi della guerra da parte delle varie generazioni di artisti del Novecento.

La guerra nella cultura popolare del passato è stata talvolta percepita come una vendetta calata di espressione divina e molto spesso si è tradotta come una condizione umana vissuta dalle popolazioni coinvolte, di miseria e dolore. Sentimenti che vengono amplificati da questi artisti "per sbaglio", non classificabili per estrazione sociale poiché affetti talvolta da patologie e disturbi della personalità.

Una collezione di "disastri umani" che diventano opere stranianti, dense di significato, solamente se attraversate dalla conoscenza di queste storie di vita difficili, disastrate e dolorose.

Una mostra diffusa oltre Palazzo Medici

La mostra "Epopee Celesti" rientra nell'ampia collezione di Art Brut diffusa in Europa. Numerosi sono i centri dove queste opere sono raccolte e catalogate con la collaborazione di collezionisti e appassionati.

Nel 1971Jean Dubuffet - che collezionò opere dal 1945 al 1960 e fu l'inventore di questa corrente artistica - donò la sua collezione di opere, contribuendo all'apertura nel 1999 del primo museo dell'Art Brut in Francia, a Lille.

Ma questa arte ha collezioni dello stesso tipo anche in Brasile, Gran Bretagna, Stati Uniti, Russia e Giappone.

L'Arte anti-accademica, che diede scandalo alla fine della Seconda Guerra Mondiale - ora in mostra presso l'Accademia di Francia - è impreziosita da contributi video dove gli artisti tentano di dare una chiave di lettura universale a questi manufatti - a volte sculture, altre esperienze multisensoriali - che paventano il disagio sociale contemporaneo, narrato anche dalla cronaca internazionale.

La location è a Villa Medici

La location della mostra romana è il palazzo storico di Villa Medici, il quale accoglie fin dall'epoca della sua fondazione - Re Luigi XVI chiese di edificare questa dimora nel centro di Roma - artisti e studiosi.

Si tratta di un centro polifunzionale istituzionale situato a poche centinaia di metri da piazza di Spagna, finanziato ancora oggi dal Governo francese sviluppato su più livelli, curato e tutelato da vincoli architettonici: esso è la sede di un Centro Studi, delle residenze degli artisti, di un imponente giardino pensile e di numerose stanze nobili.