La fiera dei Vignaioli Indipendenti, tenutasi a Bologna Fiere dal 23 al 25 novembre, ha avuto il pregio di riunire centinaia di aziende italiane che promuovono prodotti locali. La regione più rappresentata in fiera è stata il Piemonte, con 162 vignaioli, seguita dal Veneto con 142 aziende e dalla Toscana con 117. Queste realtà operano al di fuori dal circuito commerciale globalizzato e affrontano le novità del sistema-Vino attraverso incontri come questo. Di seguito alcuni esempi di vini presenti alla manifestazione.
La Liguria e il prezioso vino Pigato Superiore
Il vitigno del Pigato, l'uva bianca da cui nasce il vino, cresce tra muretti a secco affacciati sul mare e accarezzati da venti salmastri. Una delle aziende presenti in fiera è l'Azienda Agriturismo "Sangiulietto" di Imperia, che propone vini che sanno di autentico e dalle radici profonde. I loro vini si affinano nel cuore del Ponente ligure, tra antichi carrugi (così vengono chiamati i vecchi sentieri in Liguria). In assaggio è stato proposto un freschissimo Pigato Superiore, prodotto attraverso la macerazione delle bucce di uva. Il processo di affinamento avviene in contenitori di acciaio e in botti di legno di rovere (barrique) per nove mesi.
L'Umbria del Castello di Montegiove e i vigneti di Orvieto
La tenuta di Montegiove si trova in provincia di Terni, a cavallo tra le terre di Orvieto, Todi e la Toscana. Si tratta di un castello con vigneti nelle vicinanze, che produce vino in cantina, seguendo metodi tradizionali e sostenibili. Il vino in assaggio è Orvieto Classico DOC, prodotto con uve di qualità Procanico e Grechetto, con piccole percentuali di Verdello e Malvasia.
Il futuro dei vignaioli indipendenti
I vignaioli indipendenti sono l'origine di una varietà enogastronomica italiana di grane valore. Una delle attività che si sta diffondendo rapidamente tra loro è la visita in cantina. Le regioni che promuovono questo tipo di esperienza sono l'Emilia Romagna e il Veneto. Un altro passaggio importante è la internazionalizzazione.
Il Trentino Alto Adige, regione a statuto speciale e bilingue, propone vini Chardonnay e vitigni autoctoni, che danno il proprio nome al vino (una novità), già pronti per il commercio estero. Un vino maturo, pensato per affrontare gli scenari futuri, non è semplicemente prodotto per essere venduto in tutto il mondo, ma si distingue per la sua genuinità, che rappresenta un valore unico per i clienti.