E' tradizione ritenere che la notte di San Lorenzo, 10 agosto, sia la notte delle stelle cadenti. In realtà lo spettacolo astronomico delle Stelle cadenti si verifica non solo – e talvolta non sempre- il 10 agosto, ma generalmente nella seconda decade del mese. Quest'anno il giorno migliore per vedere le stelle cadenti è il 12 agosto. Le stelle dovrebbero essere facilmente visibili dall'imbrunire fino alle prime ore di domenica 13 agosto. Dunque non si dovrebbe parlare della notte di San Lorenzo ma delle notti di San Lorenzo intese come notti delle stelle cadenti e dei desideri che si esprimono volgendo gli occhi al cielo, auspici di una via di luce e di speranza da incontrare lungo il proprio cammino per continuare a "riveder le stelle".

Un'altra particolarità del 2017 è che le stelle non saranno le uniche protagoniste delle notti d'agosto ma divideranno il loro, indiscusso, ruolo con il Sole. Infatti l'eclissi totale, prevista per il giorno 21 agosto c.a., sarà l'evento astronomico più atteso dell'estate. Non ci resta altro che volgere spesso gli occhi al cielo e pazientare rilassandoci sulle note musicali delle canzoni che preferiamo magari accompagnate da qualche verso poetico che risulta sempre di buon auspicio per conoscere e apprezzare le meraviglie dell'Universo in cui viviamo.

Cosa sono le stelle cadenti?

Le stelle cadenti non sono stelle. Sono meteore che generano nel cielo delle scie luminose. Le scie risultano variamente brillanti in relazione al frammento solido da cui provengono.

Cosa sono le meteore e le meteoriti?

Le meteore sono fenomeni celesti dovuti al passaggio nell'atmosfera terrestre di una meteorite (massa di materiale proveniente dallo Sazio). Il materiale meteorico ha avuto origine nell'ambito del sistema solare ed è attribuito a frammenti di asteroidi o di comete.

(In generale con il termine meteora si indica anche qualsiasi fenomeno che si svolge nell'atmosfera – piogge, fulmini, aurore, ecc.

- donde il nome di meteorologia rimasto alla scienza relativa).

La massa delle singole meteoriti varia da quelle di microscopiche particelle di polvere a quelle grandi qualche migliaio di tonnellate. Dall'entità dipendono lo splendore e la denominazione del fenomeno.

Quando la massa e il peso dei corpi solidi che cadono sulla Terra sono piccoli prendono il nome di micrometeoriti; la Terra ne riceve fino ad un milione di tonnellate l'anno.

Quando invece sono grandi si parla di meteoriti. In questo caso le aree dove avviene la collisione sono simili ai crateri lunari.

Le meteore ben visibili ad occhio nudo sono note come stelle cadenti e sono dette bolidi.

In particolare le stelle cadenti che hanno il punto di provenienza, cioè il radiante, che si trova nella costellazione di Perseo- da cui il nome Perseidi per le Lacrime di San Lorenzo- sono uno sciame meteorico (fenomeni astronomici che consistono nella caduta di un gran numero di meteore), tra i più conosciuti e regolari, dovuto alla cometa Swift- Tuttle . Si tratta di una cometa periodica del Sistema solare appartenente alla famiglia cometaria della cometa di Halley ed è stata scoperta, separatamente, da Lewis Swift, il 16 luglio 1862 e da Horace Parnel Tuttle il 19 luglio del 1862.

Il legame tra le Perseidi e la cometa Swift- Tuttle fu scoperto da G.V. Schiaparelli nel 1866 quando dimostrò che l'orbita delle Perseidi coincideva con quella della cometa Swift- Tuttle. Poco dopo fu trovata una simile coincidenza in altri tre casi ed in seguito altri ancora favorendo l'ipotesi che il materiale meteorico consista in frammenti provenienti da comete. Il materiale meteorico viene espulso dalle comete insieme ai gas. La velocità di allontanamento dal nucleo cometario è abbastanza piccola da far mantenere al materiale meteorico la stessa orbita della cometa d'origine ma sufficientemente elevata perché con il tempo le singole parti si vengano a distribuire lungo l'orbita della cometa.

Cosa sono le comete?

Le comete sono uno dei due principali tipi di corpi celesti che si muovono intorno al Sole. Hanno un aspetto nebulare. Il loro splendore è dovuto in parte alla luce solare riflessa ed in parte all'energia solare assorbita dai gas.

I fenomeni visibili ed il comportamento dinamico delle comete sono molto complessi e spesso variabili. Per questo motivo è utile avere un modello fisico di riferimento. Il modello ampiamente accreditato è quello proposto da F. L. Whipple secondo cui il nucleo della cometa, da cui hanno origine chioma e coda, consiste in un conglomerato di sostanze a bassa temperatura (ghiaccio) comprendente acqua (H2O), ammoniaca (NH3), metano (CH4) e anidride carbonica (CO2) mescolati grossolanamente con materiale meteorico.

A grandi distanze dal Sole questa massa eterogenea rimane inattiva, ma all'avvicinarsi della cometa al Sole i materiali si riscaldano ed evaporano. I vapori, disperdendosi nello Spazio, asportano dal nucleo particelle solide che formano la chioma e la coda.