Smettere di fumare per chi ha questo vizio può essere più difficile di quanto si pensa, in quanto la nicotina è una sostanza considerata alla stregua di una vera e propria droga pesante, con una sintomatologia di astinenza sia psicologica che fisica. Tuttavia smettere è possibile, eventualmente anche con qualche supporto, come la sigaretta elettronica, i cerotti o i chewing gum che dispensano nicotina oppure seguendo i corsi organizzati dalle Asl di tutta Italia. Per chi ci riesce i benefici sono concreti e tangibili. E la probabilità di contrarre malattie legate al vizio del fumo diminuisce negli anni, fino ad arrivare a quelli di un non fumatore.
Vediamo cosa accade all'organismo di un fumatore quando interrompe la pratica.
Dopo pochi minuti
I primi benefici si ottengono a distanza di pochi minuti dall'ultima sigaretta: la pressione sanguigna migliora, il battito cardiaco si normalizza diminuendo le pulsazioni aumentate dagli effetti della nicotina.
8 ore dopo l'ultima sigaretta
La sindrome di astinenza inizia a farsi sentire, ed il fumatore prova un elevato desiderio di tornare a fumare. Nel frattempo però i livelli di ossigeno nel sangue - che il fumo tende a ridurre - tornano normali, così come il livello della nicotina presente nel corpo che si riduce di oltre il 90%. Anche la presenza di monossido di carbonio nel sangue diminuisce considerevolmente.
Dopo 24 ore di astinenza dal fumo
Ad un giorno di distanza dall'ultima sigaretta la voglia di fumare può essere intensa, e spesso è accompagnata da alcuni sintomi come maggiore ansietà, nervosismo e senso di frustrazione. Ma gli effetti benefici per l'organismo aumentano, in quanto i livelli di monossido di carbonio sono tornati alla normalità.
Questa sostanza prodotta dalla combustione è uno dei maggiori responsabili dello sviluppo di malattie cardiache e delle arterie nei fumatori, inoltre provoca invecchiamento precoce.
48 ore dopo aver smesso di fumare
Dopo due giorni di astinenza il corpo recupera la piena funzionalità dei sensi di gusto e olfatto, ridotti dal fumo.
La capacità di avvertire odori sarà maggiore, così come il sapore del cibo sarà avvertito maggiormente.
Tre giorni dopo aver cessato di fumare
Sono sufficienti 72 ore senza fumare per poter tornare a respirare bene, sopratutto sotto sforzo. Se l'ex fumatore si concede una breve corsa avvertirà un minore senso di affanno. Di contro però la voglia di fumare resta alta, e possono apparire sintomi dell'astinenza quali insonnia, senso di vertigini e sbalzi di umore.
Tra le 2 settimane ed i 2 mesi successivi
Se il fumatore resiste dopo un periodo che varia tra le 2 settimane ed i 2 mesi dopo aver spento l'ultima sigaretta i benefici saranno ben tangibili. Il desiderio di tornare a fumare è sempre più debole, mentre dal punto di vista fisico la circolazione e la funzionalità polmonare è decisamente migliorata.
La tosse tipica dei fumatori è sparita, il corpo si è completamente liberato dalle tossine e vi sentirete pieni di energia.
Un anno dopo
Il rischio di contrarre malattie cardiovascolari scende del 50% rispetto a quando il soggetto fumava.
5 anni dopo
Il rischio di ictus è pari a quello di chi non ha mai fumato, mentre il rischio di emorragia celebrale è ridotto del 41%. Il rischio di sviluppare un cancro si riduce del 50%. Nelle donne il rischio di ammalarsi di diabete scende ai livelli di chi non ha mai fumato, mentre per questo beneficio gli uomini dovranno aspettare dieci anni.
10 anni dopo
Diminuisce il rischio di sviluppare un tumore a bocca, esofago, gola, vescica, rene e pancreas. Il rischio di sviluppare un cancro ai polmoni diminuisce del 70%.
Dopo 15 anni
Per la maggior parte delle patologie il rischio di ammalarsi diventa pari a quello di chi non ha mai fumato.
Dopo 20 anni
Il rischio di sviluppare le malattie connesse al vizio del fumo torna ad essere pari a quello di chi non ha mai fumato.