L'Italia è da sempre stata patria di importanti musicisti, da Verdi a Rossini il bel paese non ha mai smesso di far parlare di sé in fatto di musica. Molti ragazzi quindi, per continuare la grande tradizione italiana, anche al giorno d'oggi, decidono di intraprendere una carriera da musicisti. Per cominciare, è necessaria una preparazione di base per conseguire l'esame di ammissione al conservatorio o in alternativa, frequentare importanti scuole di musica. La prima opzione è di solito la più scelta in quanto è risaputo che in genere il conservatorio dà un'ottima preparazione per chi vuole percorrere i primi passi nel mondo della musica.
In realtà, non esiste un conservatorio migliore in Italia ma soltanto alcuni più rinomati fra cui vi è l'Arrigo Boito di Parma, in cui si trova anche un'area dedicata al museo e un importante archivio storico. Un'altra delle città famose per il proprio conservatorio è Napoli, in cui anticamente c'erano quattro conservatori fra i più antichi d'Italia, di cui è rimasto tutt'oggi quello di San Pietro a Maiella. Altri conservatori molto conosciuti sono il Santa Cecilia a Roma, il Giuseppe Tarantini a Trieste, il Luigi Cherubini a Firenze, il Pierluigi da Palestrina a Cagliari e ultimo ma non meno importante il Giuseppe Verdi a Milano.
È bene sottolineare che nelle varie regioni d'Italia ci sono infatti altri conservatori meno conosciuti ma altrettanto validi ad esempio per chi suona uno strumento piuttosto che un altro oppure con maggiori possibilità di fare concerti, masterclass e partecipare ad eventi a cui partecipano spesso musicisti di grande spessore.
Attualmente nel nostro paese purtroppo la situazione riguardante l'occupazione dei musicisti è sconfortante: da un'indagine di Alma Laurea è emerso che soltanto il 53% dei diplomati dell'Alta formazione artistica trova un impiego e, di questi, il 37% ne cerca uno diverso, meglio retribuito e più stabile. Inoltre, altri problemi sono emersi a causa della recente riforma che ha colpito i conservatori: un nuovo ordinamento, molto diverso dal precedente in cui spesso gli studenti sono stati costretti a mettere da parte lo studio dello strumento in favore di tantissime materie teoriche.
Ciò ha causato chiaramente disordini fra i musicisti che sognavano di poter suonare il loro strumento al meglio e invece si sono scontrati con una realtà fatta di disorganizzazione, spesso caos e spesso purtroppo, poco stimolante.
In ogni caso è chiaro che chi ama la musica ed ha talento non si lascerà sicuramente demoralizzare dalla realtà odierna e continuerà per la sua strada senza esitazione.