“Guarda come si sono attorcigliati gli auricolari”, “proprio sotto quel mobile mi doveva finire l’orecchino”, “Perché sono così sfortunato?”...Ci sembra sempre che la dea della fortuna non sia solo bendata, ma faccia di tutto per evitarci. Quanto c’è di vero in tutto ciò? Siamo davvero così sfortunati o forse la spiegazione è diversa?

Sono le 7 di un lunedì mattina, ti alzi per fare colazione con una fetta di pane con burro e marmellata e poi… SPLAT, la fetta ti cade dal piatto. La vai a raccogliere e, sorpresa sorpresa, è caduta dal lato imburrato.

In certe situazioni ci sembra proprio di essere delle calamite per la sfortuna. Ce ne rendiamo conto quando un orecchino ci finisce sotto il mobile o le chiavi cadono in un tombino. Ma se vi sembra che siate solo voi ad essere sfortunati, allora mi dispiace deludervi: non siete soli.

Nel 1949 un gruppo di ingegneri, tra cui Edward Murphy, fece degli esperimenti con razzo su rotaia per verificare come reagisce il corpo umano ad alte accelerazioni. Nell'esperimento si dovevano montare 16 sensori e c’erano due modi per montarlo. Adesso indovinate un po’ come li sistemavano? Sempre nella maniera sbagliata! Da qui Murphy pronunciò una frase che è servita per gettare le basi della cosiddetta “Legge di Murphy”:

“Se ci sono due o più modi di fare una cosa e uno di questi può portare ad una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo” (la versione corrente recita: "se qualcosa può andar male, lo farà").

Qual è la soluzione?

Tuttavia sappiamo che le chiavi, la maggior parte delle volte (a meno che non sia tutto un complotto della lobby delle serrature) le troviamo al loro posto e tutto va per il verso giusto. Oppure una fetta di pane imburrata non cade sempre dalla parte del burro (altrimenti si potrebbe realizzare il famoso motore infinito costituito da gatto-pane imburrato).

Allora come mai ci sembra che tutto vada sempre male? La risposta ce la dà la scienza (o meglio, la psicologia): infatti gli eventi negativi hanno un maggiore impatto emotivo rispetto a quelli “normali” e quindi rimangono meglio impressi nella nostra memoria (si parla di memoria selettiva). Quando ci accade qualche evento sfortunato, tendiamo a ricordare tutti gli eventi negativi che ci sono accaduti in passato, così da far sembrare che le cose vadano sempre nel modo sbagliato. Quindi, caro lettore, alla fin dei conti non sei tanto tu ad essere sfortunato, ma è il tuo cervello che te lo vuole far credere!