L'artigianato esprime sempre creatività, in ogni angolo del mondo ci sono persone che creano con le proprie mani opere di rara bellezza, che durano nel tempo e molto spesso abbelliscono l'ambiente che li circonda. A volte guardare queste opere ci riporta indietro nel tempo, ripensando a come venivano prodotte opere senza l'uso di moderni strumenti di lavoro.
Artigianato della pietra in Tunisia
Quest'oggi vi parlerò della lavorazione della pietra in Tunisia, affidata ancora all'abile manualità, dove con l'uso di scalpello, martello e compasso si creano oggetti molto belli.
La pietra utilizzata è di origine calcarea che viene ricavata dalle montagne della Tunisia, e in base alle zone, la pietra si differenzia per colorazione naturale ma non per composizione mineraria. La lavorazione viene tramandata da padre in figlio, spesso viene insegnata quando ancora si è molto piccoli o per scelta o per necessità, garantendo ai figli un lavoro. Arte che li limita a vivere per strada senza meta e opportunità, faticando a trovare un punto di riferimento sulla loro vita futura.
La pietra
La pietra calcarea viene estratta in blocchi, successivamente viene tagliata in fogli dello spessore ideale all'opera realizzata. L'artigiano scultore con le sue abilità manuali trasformerà questo blocco in oggetti d'arredo; armato di scalpello, martello e l'ausilio di un compasso darà la forma priva di imperfezioni all'oggetto creato.
La pietra si ricava nelle principali zone di:
- Gabés
- Gafsa
- montagna di Salakta
- Dar Chabaane (Nabeul)
Ma con la pietra non vengono ricreati solo oggetti d'arredo, molto spesso viene utilizzata anche nella costruzione edile, per abbellire facciate esterne, ricreare strutture abitative vere e proprie, un tempo anche ponti e grandi opere ancora vive ed esistenti nel mondo.
Ricordiamo a tal proposito una di queste, il Colosseo a Roma ricreato appunto con la pietra di questa terra, 'Nabeul, la Neapolis tunisina. Fornì le pietre per il Colosseo' articolo di Michelangelo Iossa pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno il 16 agosto 2017.
Guardare queste persone mentre lavorano la pietra, senza l'uso di guanti, mascherine e protezioni in genere ma solo con la passione di ricreare con i pochi strumenti a loro disposizione, si ha la sensazione che qui il tempo si sia fermato alla creazione di quelle grandi opere che non richiedevano grandi studi di ingegneria ma talento.