Tutti abbiamo sentito almeno una volta il nome di Jack lo Squartatore, il famigerato assassino che uccideva donne nel Regno Unito nella seconda metà dell'Ottocento. Al tempo non si riuscì mai a scoprire chi fosse il famigerato killer, ma ora, a distanza di più di cento anni, le nuove tecnologie potrebbero permettere di svelare il mistero.

Secondo un team di ricerca, infatti, analizzando delle tracce di sangue ritrovate sullo scialle di una delle vittime, sembrerebbe che l'omicida fosse Aaron Kosminski, un barbiere, che già al tempo fu il principale sospettato per le uccisioni.

Alcuni esperti però sono cauti nel tirare conclusioni, poiché è passato moltissimo tempo da allora, e le prove potrebbero essere state compromesse o inquinate.

Jack lo Squartatore forse era un barbiere

La ricerca è apparsa sulla rivista Science. I ricercatori sostengono che potrebbero aver identificato il famigerato serial killer Jack lo squartatore dopo aver analizzato il materiale genetico sullo scialle della quarta vittima: Catherine Eddowes, uccisa nel 1888. Lo scialle, infatti, presenta delle gocce di sangue e sperma. L'analisi del DNA indicherebbe che Aaron Kosminski, il barbiere che era il principale sospettato per le macabre uccisioni, potrebbe essere davvero l'assassino. Secondo le analisi Jack lo Squartatore aveva inoltre capelli e occhi castani, elemento che concorda con alcune testimonianze del tempo.

Gli esperti hanno confrontato quello che viene chiamato "DNA mitocondriale", trasmesso solo dalla madre, con quello di uno dei discendenti viventi di Kosminski. I risultati sembrano confermare la parentela tra le due persone, e dunque ciò lascerebbe presupporre che proprio il barbiere si macchiò di quegli orribili crimini.

I dubbi avanzati sull'analisi del DNA

Hansi Weissensteiner, un esperto di DNA mitocondriale di Innsbruck, è però in disaccordo con questa analisi.

Secondo lui, in questo modo, è possibile soltanto dimostrare che le persone (o due campioni di DNA) non sono correlate. "Basandosi sul DNA mitocondriale si può solo escludere un sospetto." In altre parole, il DNA mitocondriale dello scialle potrebbe essere sì di Kosminski, ma potrebbe anche provenire da migliaia di altre persone che vivevano a Londra in quel momento.

Altri critici della teoria di Kosminsky hanno sottolineato inoltre che non ci sono prove che lo scialle sia mai stato sulla scena del crimine. Oppure esso potrebbe anche essere stato contaminato nel corso degli anni, e questo complicherebbe ogni conclusione a cui si possa giungere.