L'orbita periodica della Terra ha attraversato la regione del cielo maggiormente densa di detriti lasciati dal passaggio della cometa di Halley da mercoledì 16 a sabato 26 ottobre. Per questo motivo, il cielo di metà ottobre è generalmente dominato dalle Orionidi, le stelle cadenti del periodo autunnale.
Tuttavia, non di rado è stato possibile ammirare le stelle cadenti d'ottobre già dai primi giorni del mese e fino alla prima decade di novembre. Il patronimico Orionidi è dovuto al radiante di queste stelle, cioè il punto da cui sembra provenire il corrispondente sciame meteorico per un generico osservatore situato sul pianeta Terra: la costellazione di Orione.
Le stelle cadenti osservabili possono raggiungere un massimo di 25-30 meteore all'ora in condizioni di cielo sereno e buio, cioè quando la Luna non illumina con il suo chiarore e quando il radiante è ben alto nel cielo. Per questo motivo è preferibile osservarle dalle prime ore della notte a quelle del mattino seguente.
Le Orionidi come cornice naturale di alcuni importanti eventi
Sovente, il cielo di metà ottobre e le sue stelle cadenti fanno da cornice naturale ad alcuni eventi culturali tipici del periodo autunnale. Quest'anno, ad esempio, l'ultimo giorno del picco meteorico delle Orionidi ha scandito il rintocco dell'ora solare. Infatti, nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, le lancette sono state spostate dalle ore 3:00 alle 2:00 per il passaggio dall'ora legale a quella solare.
Questo ha permesso a tutti di dormire un'ora in più, tranne a coloro che hanno potuto dedicare il proprio tempo ad ammirare le stelle cadenti, beneficiando di altri 60 minuti per poterle osservare.
L'anno scorso le Orionidi - il cui picco meteorico era stato previsto per il 21 e 22 ottobre 2018 - sono state la cornice astronomica di un importante evento scientifico e culturale: la International Observe the Moon Night (InOMN) che è stata celebrata il 20 ottobre.
La "Notte della Luna" è una manifestazione scientifica a cadenza annuale promossa dalla Nasa e dedicata alla divulgazione e all'osservazione del satellite naturale del nostro pianeta. Quest'anno è stata indetta per il 5 ottobre con circa mille eventi che hanno portato il mondo a volgere lo sguardo all'insù.
La costellazione di Orione tra mito e scienza
Sarà perché il cielo di metà ottobre fa spesso da cornice astronomica naturale ad alcuni eventi scientifici e culturali, sarà perché la costellazione di Orione è una delle più belle e, sicuramente, è quella che rispetto alle altre risulta agevolmente osservabile, fatto sta che l'Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica) ha dedicato qualche riga al corrispondente riferimento mitologico, ritenuto maggiormente famoso.
In sintesi, Orione era il miglior cacciatore dei suoi tempi e spesso si accompagnava alla dea della caccia, Diana. Apollo, fratello di Diana, decise di ucciderlo perché la sorella trascurava molti dei suoi impegni per stare con Orione. E così tese un tranello a entrambi.
Mentre Orione stava nuotando, lo colpì con un raggio di luce accecandolo, e poi sfidò Diana a centrare con le sue frecce quel punto lontano e luminoso. La divinità, che non aveva intuito l'inganno, accettò la sfida e uccise il cacciatore. In seguito, quando ritrovò il corpo lo pose sul suo carro celeste e lo fissò con le stelle luminose nel cielo.