Oggi, domenica 27 ottobre, Google ha deciso di dedicare il suo doodle a Sylvia Plath, la poetessa statunitense esponente della cosiddetta 'poesia confessionale'. Ma l'omaggio a Sylvia è anche un omaggio alla sua vita, durata troppo poco a causa di un dolore esistenziale che l'ha portata al suicidio a soli trentuno anni.

La vita di Sylvia Plath

Nata il 27 ottobre del 1932, Sylvia Plath era statunitense. Una vita che non è mai stata facile per la Plath, che sin da bambina si è dovuta destreggiare tra grandi gioie e immensi dolori: a otto anni, infatti, la Plath pubblicò la sua prima poesia, dimostrando una precocità fuori dal comune; ma a 8 anni Sylvia dovette fare i conti anche con la morte, in quanto perse il padre a causa di complicazioni dovute a un diabete non diagnosticato.

Per tutta la vita la Plath visse in quella che fu una vita fatta di un continuo alternarsi tra immense gioie e immensi dolori. A 18 anni riuscì a entrare nello Smith College, una prestigiosa università femminile: nell'ultimo anno di studi, Sylvia tentò per la prima volta il suicidio. Dopo un periodo di ricovero presso una clinica psichiatrica, la Plath riuscì a laurearsi nel 1955.

La sua vita cambiò nel 1956: in quell'anno conobbe Ted Hughes, poeta inglese di cui si innamorò follemente. Ma la vita decise di giocare un altro brutto scherzo a Sylvia: dopo due anni di matrimonio (e due figli), Ted tradì la Plath e iniziò una relazione con un' amica poetessa. Ne seguì una separazione che sconvolse Sylvia, la quale decise di farla finita.

Sylvia Plath si uccise l'11 febbraio 1963, infilando la testa nel forno. Solo molti anni dopo si scoprì che aveva vissuto con il marito una vita infernale, fatta di violenze fisiche e abusi mentali. La figura di Sylvia appare essere quella di una donna a cui la vita, forse, ha più tolto di quello che ha dato.

Sylvia Plath: una delle creatici della scrittura confessionale

Numerosissime le opere celebri della Plath; la più famosa è sicuramente 'La Campana di Vetro', che Sylvia pubblicò solo un mese prima di suicidarsi. Nel romanzo la scrittrice parla indirettamente di sè: sono toccati i temi della pazzia e del suicidio. La Plath scrisse anche collezioni dedicate ai racconti per bambini, tutte pubblicate dopo la sua morte.

Ma Sylvia Plath è conosciuta per essere una delle inventrici (oltre che una delle massime esponenti) della poesia confessionale. Gli scrittori di tale genere usano come spunto per i loro testi le loro vite: ogni opera ha sempre un richiamo (certe volte velato, altre volte più esplicito) alle loro esperienza di vita.

Google ha deciso, dunque , di celebrare quella che è stata una grande scrittrice, ma anche una grande donna, che non è riuscita a resistere alle avversità di una vita difficile.