Il 2 aprile 2021 si celebra la quarta edizione del 'Fact Checking Day', la giornata internazionale dedicata alla lotta contro le fake news, le notizie false e tendenziose che vengono sempre più spesso usate da ignari utenti del web per documentarsi. L'iniziativa è partita nel 2017 dall'International Fact-Checking Network, un'organizzazione mondiale che conta più di 100 gruppi - denominati 'fact-checkers' - distribuiti in oltre 70 paesi che hanno il compito di scovare le informazioni fasulle che circolano in rete.

Il compito principale dei 'checkers' in questo anno è stato quello di passare al setaccio le milioni e milioni di notizie riguardanti la pandemia da COVID19 che, troppo spesso, vengono riportate in maniera scorretta citando fonti non verificabili e preferendo il sensazionalismo giornalistico all'obiettività nel dare l'informazione.

Durante l'edizione 2021 molti sono stati i media nazionali a schierarsi apertamente contro le fake news, garantendo l'attendibilità delle proprie notizie; tra questi si è contraddistinta Mediaset che, con la sua campagna denominata 'Mediaset ha a cuore il futuro', per l'edizione di quest'anno ha in previsione diverse iniziative.

Il lancio di tre spot della durata di 30 secondi nei quali si troverà un decalogo per smascherare le notizie false, diversi quiz trasmessi sulle pagine social ufficiali e in radio, un sito internet dedicato all'argomento e il documentario originale 'Dietro la notizia', che verrà trasmesso sia sul canale Focus la sera del 2 aprile sia incluso nei contenuti on demand presenti sulla piattaforma a pagamento Infinity, è parte del contributo dell'azienda meneghina.

Gli strumenti per riconoscere una fake news

Il social network Facebook ha stilato nel novembre 2020 una lista di consigli volta ad aiutare gli utenti a capire se una notizia sia o meno attendibile. Il primo punto a cui prestare attenzione è il titolo della news poiché, molto spesso, il lettore si sofferma solo su quello senza approfondire l'informazione.

Se il titolo risulta scritto in maiuscolo, è ricco di punti esclamativi o ha un linguaggio altisonante è molto probabile che ci si trovi di fronte a una notizia falsa.

Secondo fattore a cui stare attenti riguarda lo storpiamento degli URL che portano alcuni siti a cambiare qualche lettera nel proprio nome e che, da un utente poco attento, possono essere scambiati per le pagine originali.

È per esempio il caso del giornale Il fatto Quotidiano di cui circola una copia satirica chiamata Il fatto Quotidaino o anche quello di Lercio, pagina umoristica in cui vengono riportate numerose bufale con il solo scopo di far divertire.

Anche la presenza di immagini o video ritoccati, la cui veridicità può essere controllata tramite appositi siti, o quella di errori grammaticali e sintattici piuttosto gravi deve far scattare il campanello d'allarme e redarguire l'utente sulla qualità di ciò che sta leggendo.

Uno dei punti più importanti per smascherare una fake news è il controllo delle fonti: se una notizia circola solo su una pagina e sembra non avvalorata da nessun altro, è bene cercare tra le informazioni per individuare chi c'è dietro la sua redazione e capire se ciò che viene detto corrisponde al vero o è semplicemente un'opinione dello scrivente che però non trova riscontro nella realtà.

La veridicità delle fonti può essere controllata anche quando si trovano citate dichiarazioni di esperti di cui viene fatto il nome; per sapere se tali parole siano mai state dette, è sempre meglio cercare sui quotidiani ufficiali una prova della testimonianza. Ultimo punto riguarda la data di pubblicazione delle notizie: ogni avvenimento infatti deve avere una logica e precisa collocazione temporale perciò, in assenza di una cronologia chiara, è fortemente probabile che la notizia in cui ci si è imbattuti non sia vera.

La Polizia di Stato e il progetto 'Red Button'

Segnalare la presenza di notizie false sul web è molto importante per garantire una corretta informazione e la maggior parte dei siti e dei social network hanno messo a disposizione degli utenti tutti gli strumenti per aprire segnalazioni.

Inoltre, dal 2018, la Polizia di Stato italiana ha lanciato il progetto denominato 'Red Button' grazie al quale ogni cittadino può istantaneamente porre all'attenzione delle forze dell'ordine contenuti assimilabili a fake news collegandosi direttamente al sito della polizia e seguendo le istruzioni presenti sull'interfaccia.

Una volta avviata la procedura sarà la Polizia Postale a controllare l'informazione servendosi del Cnaipic (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche), un team di esperti che in tempo reale effettuerà approfondite indagini attraverso l'uso di specifici software. Il progetto è nato per rispondere al massivo fenomeno della circolazione delle fake news che sta interessando le istituzioni di diversi paesi, dell'Unione Europea e i provider gestori delle piattaforme social contemporanee.

Il 'Red Button' ha infine lo scopo di limitare, nell'interesse del singolo utente e anche della comunità avvezza all'uso dei social, il diffondersi di notizie false, ingiuriose o diffamatorie che potrebbero aumentare l'ansia sociale o che potrebbero essere usate da malfattori al fine di condizionare l'opinione pubblica orientandone il pensiero e le scelte in merito a fatti o accadimenti di pubblico interesse.