Era il luglio 1969 quando il team composto da Michael Collins, Buzz Aldrin e Neil Armstrong lasciava il mondo col fiato sospeso. Cinquantadue anni dopo il primo sbarco sulla Luna, Michael Ranger, artista di effetti speciali, decide di regalarci un piccolo assaggio di quello che ha provato Buzz Aldrin insieme ai suoi compagni dell'Apollo 11. Ranger prende così l'iconica foto scattata da Neil Armstrong al suo compagno. Nella foto, Aldrin è in piedi vicino alla gamba del modulo lunare Eagle, il braccio leggermente alzato e la sua ombra che si allunga intorno a lui in quell’interminabile distesa lunare.
Le foto sulla Luna
Le foto nello spazio sono davvero sorprendenti per colori e dettagli. Chiaramente le fotocamere utilizzate sono appositamente progettate per resistere a eventi estremi. Le temperature nello spazio oscillano tra i 150° delle zone al sole e gli oltre cento gradi sotto zero nelle zone d'ombra. Senza contare l'assenza di gravità. La fotocamera che passerá alla storia immortalando il grande sbarco sulla Luna è la Hasselblad Data Camera (HDC 500). Due HDC500 verranno affidate a Neil Armstrong, il quale scatterà alcune delle foto più emblematiche della storia. Tuttavia, dopo aver funzionato a dovere, quel 21 luglio 1963, entrambe le Hasselblad, prive di caricatori e pellicole, furono abbandonate sulla superficie lunare.
Il motivo del gesto è in realtà piuttosto semplice. Si preferì infatti sbarazzarsi di quel peso considerato superfluo, prendendo invece le rocce lunari, utili per futuri studi scientifici.
Il panorama lunare
Ma cosa vide Buzz Aldrin? Michael Ranger, che su Reddit si fa chiamare rg1213, decide di scoprirlo focalizzandosi sulla visiera dell'astronauta.
Per motivi di sicurezza, le visiere sono a specchio e dorate. In questo modo infatti si ha un maggior grado di protezione dalle radiazioni solari. Ed è proprio grazie a questa visiera a specchio che sará svelato il punto di vista inedito di Buzz Aldrin. Ranger ingrandisce la visiera a specchio di Aldrin e la srotola su un'immagine 2D.
Successivamente, attraverso strumenti grafici, Ranger affina e aggiusta il colore, toglie il rumore di fondo per renderla un'immagine nitida e con una risoluzione elevata. Crea così una riproduzione a 180° del panorama lunare e di ciò che vedeva Buzz Aldrin quel fatidico giorno.
C'è Neil Armstrong con in piedi davanti a lui, la fotocamera Hasselblad all'altezza del petto, pronto a scattargli quella foto famosa. Il modulo lunare brilla con la luce del Sole in quella distesa. E poi ancora, le orme dei due astronauti e la bandiera americana. Infine, proprio lassù nella parte più alta della visiera, la Terra. Ecco cosa vedeva Buzz Aldrin quel giorno. Per la prima volta quell’eroica impresa può essere vista in prima persona.
Ad oggi le risorse fotografiche e video sono molteplici, tutte di dominio pubblico, ma mai nessuna si era spinta così oltre. Chissà che non sia solo l'inizio di una lunga serie, anche solo per farci assaporare un briciolo dell'emozione provata dagli astronauti dell'Apollo 11.