Scarlett Johansson fa causa alla Disney in un tribunale di Los Angeles. L'attrice non ha gradito l'uscita in contemporanea nelle sale cinematografiche e sulla piattaforma Disney+ del suo ultimo film Black Widow, pellicola che doveva uscire sul grande schermo l'anno scorso, ma a causa della pandemia è stata rinviata più volte fino al luglio di quest'anno. In questo film la star americana è la protagonista e veste i panni di Natasha Romanoff, la supereroina dell'universo Marvel nata come personaggio dei fumetti di Stan Lee.
La decisione dell'attrice
Secondo Johansson infatti rilasciando Black Widow in streaming, l'azienda cinematografica Marvel Entertainment, che fa parte del gruppo Disney, non avrebbe rispettato i termini contrattuali secondo cui il compenso economico dell'attrice sarebbe stato stabilito anche in base al successo del film al botteghino, garantendole una percentuale sui proventi raccolti. Dopo la prima settimana di grandi incassi invece, il film è uscito dalla classifica dei più visti negli Stati Uniti e questo dipenderebbe proprio dalla distribuzione della pellicola nello stesso momento anche su Disney+. A causa di ciò l'attrice avrebbe perso milioni di dollari.
John Berlinski, l'avvocato dell'attrice, in una dichiarazione ha sostenuto quindi che la Disney avrebbe rilasciato Black Widow sul proprio servizio di streaming per attirare più persone e farle abbonare alla piattaforma, aumentando così il prezzo delle azioni della società e massimizzare il profitto dopo la chiusura dei Cinema dell'ultimo anno.
La casa di produzione cinematografica si è detta molto amareggiata per la scelta dell'attrice, in particolare per il suo "insensibile disprezzo" per gli effetti tremendi e prolungati che l'emergenza Covid-19 ha portato nel mondo dell'intrattenimento, ma ha fatto sapere che la star è stata risarcita con 20 milioni di dollari.
Questa decisione presa da Scarlett Johansson potrebbe costituire un precedente: negli ultimi anni infatti molte aziende hanno dato la precedenza ai loro servizi in streaming sia per favorire il successo delle loro piattaforme sia per fronteggiare le limitazioni nei cinema durante l'emergenza sanitaria del Covid-19, e molti lavoratori del mondo dello spettacolo hanno subito danni per l'uscita dei loro film online rispetto alla sala.
L'anno scorso anche la casa di produzione cinematografica Warner Bros dovette affrontare delle problematiche simili perché aveva fatto uscire alcuni titoli in contemporanea sia nelle sale sia in streaming.