La mamma è stata sempre definita il focolare domestico, ma da quando è diventata una donna in carriera, le risulta difficile conciliare gli interessi della famiglia col lavoro. Così, capita spesso, che dopo una giornata lavorativa, si torna a casa stanche e non si ha la voglia di parlare né di stare ad ascoltare le problematiche altrui, anche se si tratta dei figli.

Abbiamo perso l'equilibrio che regola l'armonia tra mamme e figli e non troviamo il tempo per condividere gli interessi e la vita dei nostri figli, che intanto crescono e incontrano seri problemi da risolvere da soli o con compagnie poco adatte.

Il ritmo quotidiano incalza velocemente e senza limite, tanto da far paura, e gli argomenti che dovrebbero essere affrontati col giusto entusiasmo che aiuta a smussare gli spigoli complicati delle varie personalità, si accavallano senza trovare uno svolgimento o una discussione aperta, che possa condurre alla reciproca comprensione senza ostacoli.

Oggi, la carriera prende spesso il primo posto nella vita e scavalca tutti gli altri interessi inerenti alla società e alla vita privata. Spesso, si sposa il lavoro che si svolge giornalmente, senza accorgersi che si toglie tempo a tutte le altre cose altrettanto interessanti. Ma poi si arriva ad un punto in cui si riflette e ci si rende conto che il tempo trascorso senza dialogo, non si può più recuperare e si osservano i danni provocati dalle lacune e da questo vuoto terribile.

Come quando si guardano, per strada, le pozzanghere create dalle buche nell'asfalto, a causa della pioggia. Quando "piove", nella vita, bisogna prepararsi alle burrasche, ben equipaggiati, cioè quando si verificano dei problemi, si deve ricorrere a espedienti utili ed efficaci, per evitare il peggio.

Cercare di instaurare un dialogo aperto con i propri figli, trovando le parole appropriate alla loro età, significa salvaguardarsi dalle varie complicazioni successive ed evitare conseguenze negative.

Spesso, dimentichiamo i gesti affettuosi: un bacio, una carezza sulla guancia, una pacca sulla spalla, un sorriso, un complimento, una stretta di mano, un incoraggiamento, un elogio, un'approvazione, un caloroso abbraccio. Si tratta di beni preziosi che non hanno prezzo e tutti necessari al corretto sviluppo psicologico dell'adolescente e soprattutto del bambino in età infantile.

Il mondo esterno si dimostra sempre ostile nei confronti di chi vuol agire bene e spesso ci si imbatte nell'indifferenza sociale e ci si scontra con l'incredulità, con lo scetticismo, con l'egoismo e col materialismo sfrenato.

Quindi il vero soccorso morale deve partire innanzitutto dalle mura domestiche, dalla "tana" originaria, per poter uscire ad affrontare la realtà sociale, con un animo sicuro e deciso, non traballante né indifeso e soprattutto non in preda alla solitudine. Il giusto approccio solidale con i figli è la medicina miracolosa per le problematiche odierne, perché si cerca e si vuole ottenere sempre di più, in tutti i campi. È bene dunque capire se stessi per poter capire i propri figli con più facilità e maggiore persuasione, confidando in un dialogo aperto e confidenziale ogni giorno.