L'ex ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, è scomparso nel dicembre del 2010 ma oggi non crederebbe ai suoi occhi leggendo i dati che quantificano in centomila i giovani italiani che si sono trasferiti all'estero. Padoa Schioppa, durante l'audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, aveva pronunciato l'infelice frase: "Mandiamo i bamboccioni fuori casa" (4 ottobre 2007, 'Corriere'). Certamente non è stato il suo brutale invito a causare questa emorragia di giovani dall'Italia ma lasciamo perdere perché ormai non esiste più contraddittorio.

Quindi, prendendo atto che ci sono moltissimi giovani che sono andati all'estero, mettiamoci nei panni delle rispettive mamme, rimaste a casa. Ecco un breve vademecum per aiutare le madri ad affrontare l'ansia da lontananza fisica:

- Non guardare il programma "Chi l'ha visto" su Rai Tre condotto dalla bravissima Federica Sciarelli. La conduttrice ha molto tatto, ma gli argomenti trattati fanno accendere la paranoia.

- Facciamoci coraggio pensando alle nostre nonne: negli anni Cinquanta moltissimi giovani lasciarono l'Italia meridionale per trovare lavoro, soprattutto nelle città del centro-nord d'Italia ma anche in altre nazioni europee e non. L'unico modo per comunicare con i figli era la lettera con tanto di francobollo consegnata a casa dal postino.

Quelle madri ricevevano notizie anche dopo mesi. Pochissime famiglie avevano il telefono fisso in casa e la diffusione del telefono cellulare si è avuta soltanto nell'anno 1983.

- Corriamo a sottoscrivere un contratto con il gestore che ci regala un telefono di ultima generazione, con Internet. Internet è strumento anti-ansia assolutamente indispensabile.

- Impariamo a smanettare sui cellulari (da tenere sempre accesi ed in carica). Dobbiamo essere in grado di scaricare "APP" che ci permettono di comunicare gratis con i nostri figli. Moltissime madri con figli all'estero sanno usare "WhatsApp", "Viber", "Skype", "Facebook" e simili. L'emigrazione dei giovani ha stimolato l'alfabetizzazione digitale di molte donne italiane sopra gli "anta".

- Responsabilizziamo i nostri figli rispetto l'esigenza di ricevere e spesso loro notizie: "per favore (ti supplico) almeno un sms al giorno per dirmi che tutto va bene".

- Riflettiamo (senza consolarci) sul fatto che, purtroppo, anche chi è rimasto in Italia non è esente da rischi e che, sempre purtroppo, apprendiamo di tragedie avvenute in Italia, a casa (incidenti stradali, rapimenti e via dicendo) che coinvolgono giovani vite.

In conclusione, impariamo ad affrontare con razionalità il distacco fisico dai nostri figli. Poi, se aprendo il giornale, leggiamo le cause della tragedia di Joele Leotta, il ragazzino di 20 anni aggredito ed ucciso in Gran Bretagna (Corriere della Sera, 9 luglio 2014), bene, è arrivato il momento di correre al galoppo ad aprire l'account di Skype per cercare un contatto visivo e rassicurante con il nostro ragazzo.

Vademecum in corso di aggiornamento: graditi suggerimenti.