Il tema della violenza sulle donne non è un problema da considerare solo quando si tratta di fare manifestazioni, giornate mondiali, riconoscimenti o convegni e campagne anti-violenza, ma tutti i giorni perché il dolore delle donne per questi avvenimenti è quotidiano. Molti soldi, molte associazioni e fondi sono destinati e finalizzati alla tutela delle donne ma poi la protezione e la difesa di queste manca e il finale delle loro vite è l'obitorio o l'ospedale, sfregiate o stuprate, dopo aver più volte denunciato. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha da poco sostenuto che le donne vittime di abusi e violenze hanno ripercussioni gravissime sulla salute fisica e psicologica, tanto da esser contagiate da malattie mortali come il cancro o invalidità grave.





I violenti non sono per forza malati, ci sono anche persone cattive non malate che fanno il male con vivo convincimento e sono felici nel comportarsi così. Per questi reati non è più ammesso usare parole come 'raptus' o 'malattia mentale', l'irrazionale motivo che li spinge a comportarsi così non può essere giustificato. Questa tipologia di aggressioni e abusi non sono frutto di menti malate: sono necessarie pene sicure e l'applicazione delle leggi a tutela della persona, per evitare che le stragi continuino e che la salute di molte donne sia compromessa. Non solo le donne ma anche i figli di donne vittime sono anche loro soggetti a problematiche connesse; hanno in sé comportamenti aggressivi, una forma di adattamento "che allieva l'orrore e lo perpetua".





Il pronto soccorso diventa il luogo ideale per aiutare le vittime di violenza, da lì può partire la denuncia - anche se spesso non si arriva mai alla denuncia - e non solo non è semplice intervenire se la persona non vuole e, nel caso denunci, spesso il colpevole viene subito rilasciato, con la possibilità che questo possa di nuovo avvicinarsi alla vittima.

Oggigiorno poi esistono nuove forme di volenza, quale lo stalking, una forma di violenza nascosta che non lascia graffì, tagli ed ematomi all'esterno ma nasconde profonde ferite dentro e determina altre problematiche quali insonnia e depressione.

Ecco perché da più studi condotti si è parlato di una distinzione delle conseguenze della violenza sulla salute in dirette o indirette: quelle dirette sono il risultato di un'aggressione fisica (fratture, lividi e lesioni ecc.); indirette sono quelle scatenate dallo stress e la compromissione della salute.

La donna che ha subito violenza smette di mangiare, si trascura e non fa i controlli sanitari necessari o fa abuso di farmaci o diventa fumatrice o in molti casi diventa depressa e portata a compiere gesti estremi. Le vittime di violenze frequentano spesso i servizi sanitari e consumano più farmaci rispetto alle altre donne; sono frequenti malesseri come ansia acuta, dissociazione, difficoltà nelle reazioni, stress post trauma e a lungo tempo anche depressione o gesti estremi nei casi gravi tentativi di suicidio. I commenti e i giudizi sulla ragazza violentata si sprecano (se l'è cercata, l'ha provocato lei, era in minigonna, le piaceva, ha inventato tutto, è isterica e altro). Le vittime vengono fatte apparire colpevoli, proprio mentre sono nella fase di dolore più acuta.

Le leggi ci sono basa applicarle con la reclusione anche domiciliare e con i braccialetti elettronici sarebbe facile individuare abusi dello stalker e del molestatore del divieto di avvicinare la vittima, con i mezzi oggi a disposizione si può controllare il reo.