Sono diverse le opinioni di dermatologi e specialisti della pelle per quanto riguarda l'utilizzo dello shampoo e la frequenza di applicazione di questo prodotto. I più concordano sul fatto che il prodotto cosmetico che deve interagire maggiormente con il cuoio capelluto è lo shampoo: prodotto imprescindibile e da scegliere in base alla tipologia del capello. Quest'ultimo ha il compito di rimuovere efficacemente lo sporco sia esogeno (derivante dall’ambiente circostante) che endogeno (prodotto da secrezione cutanee, come sebo e sudore).

La periodicità del lavaggio

Ogni quanto bisogna lavarsi i capelli? Intervistato dal New York Times, Jeff Chastain, noto hair stylist di New York, afferma che i capelli delle donne andrebbero lavati una o due volte alla settimana. “Meno shampoo significa capelli più forti e più lunghi". Inoltre, secondo Chastain è importante usare “il balsamo al posto dello shampoo", poiché presenta minori proprietà detergenti ed è meno invasivo.

Secondo Markus Loboda, esperto di capelli de La Biosthétique, riguardo alla frequenza di lavaggio dei capelli pone una nota di riguardo sulla cute, poiché" una cute sana non ha bisogno di essere lavata tutti i giorni. Non è un problema, purché utilizzino lo shampoo giusto, adeguato ai loro capelli e alla loro cute.

In questo senso è importante anche considerare la frequenza della piega. Fonare, lisciare o arricciare i capelli li sottopone ad un grande stress!".

Tipologia del capello

È fondamentale abbinare il giusto shampoo, che sia in grado di ripristinare il pH sul cuoio capelluto, migliorare l’idratazione e la protezione cutanea e soprattutto non indurre fenomeni di irritazione.

Per ogni tipologia di capello è consigliata una certa frequenza di lavaggio: capelli grassi e fini andrebbero lavati una o due volete al giorno per prevenire l'accumulo di sebo, contrariamente alla tipologia riccia o spessa che non richiedono una pulizia frequente in quanto tendono a trattenere l'umidità.

Falsi miti sui capelli

Intervistata da Vanity Fair, lena Accorsi Buttini, farmacista con un master in tricologia, nel suo primo libro: “La Scienza dei Capelli”, spiega le verità, i falsi miti e il modo migliore per prendersi cura dei capelli. Si possono riassumere in base alla loro veridicità e falsità i miti più divulgati:

È vero che: il capello è morto, in quanto le cellule che lo costituiscono non hanno attività biologica; tagliare i capelli o spuntarli nella fase crescente non produce alcun effetto benefico su di essi; è importante usare prodotti specifici per capelli, tenendo in considerazione che questi agiscono “superficialmente”.

I termoprotettori sono funzionali, ma è comunque fondamentale proteggere i capelli dal calore estremo di phon e piastre; la spazzola non va usata per i nodi.

La spazzolatura va effettuata con dolcezza per tenere in ordine la chioma, ma non per sciogliere i nodi (è consigliabile districarli con il balsamo); il solare per capelli aiuta a contenere i danni dell’esposizione al sole; il cold shot del phon, ovvero il tasto che eroga aria fredda, risulta essere ottimale per fissare la piega a fine asciugatura.

È falso che: lavarli tutti i giorni rovina le lunghezze. Più della frequenza del lavaggio è importante il modo, poiché i capelli bagnati sono maggiormente suscettibili alla rottura; lavarli troppo spesso causa “l’effetto rebound”, ovvero una produzione smodata di sebo a causa di un eccessivo lavaggio; l’assenza di un elemento in un cosmetico possa migliorarlo.

Questo perché l’assenza di un elemento non rende il prodotto necessariamente migliore di quelli che lo contengono; “i siliconi non fanno respirare pelle e capelli”, poiché né capelli né pelle respirano.