Riecheggiano sinistre le parole del premier greco in queste ore, Samaras non ha esitato a precisare di fronte i microfoni dell’Handelsblatt che le casse dell’ormai traballante stato ellenico dureranno fino a fine Novembre, successivamente ci sarà bisogno di ulteriori aiuti. Queste parole taglienti spostano di nuovo la Grecia sotto gli occhi del ciclone e ieri ad Atene non sono mancate le consuete manifestazioni.

Secondo Samaras, la sua Grecia è paragonabile alla vecchia repubblica di Weimar; la disoccupazione sta schizzando alle stelle e le casse dello Stato si svuotano di giorno in giorno.

Il paese secondo il premier è chiamato ad una sorta di ‘resistenza’ ma vista prima. Dovesse fallire il governo Samaras in Grecia la situazione potrebbe precipitare in maniera drammatica quanto definitiva.

Samaras ribadisce nell’intervista come sarebbe davvero folle uscire dall’Euro. La Bce potrebbe abbassare il tasso di interesse sui bond greci oppure prolungarne la scadenza ma l’uscita di scena della Grecia dall’Euro sarebbe una catastrofe di dimensioni estreme, da non prendere assolutamente in considerazione,

Il premier greco inoltre ha voluto aggiungere con una certa solennità e gravità come il suo impegno in questi mesi rappresenta la sfida della sua vita e che alla popolazione ellenica non si potrà chiedere di più in futuro; i sacrifici sono stati enormi, i greci hanno dato tutto per poter uscire da una delle situazioni più paradossali dell’ultima crisi mondiale