In Liguria il calo occupazionale negli ultimi anni si è sentito fortemente, il 4,1% in meno dei posti di lavoro, da giugno in poi su scala nazionale la Liguria detiene il record negativo, nessuna regione italiana ha saputo fare peggio. Il piccolo lembo di terra fra mare e monti, meta turistica privilegiata di milanesi e torinesi, un tempo con Genova facente parte del ‘maestoso’ triangolo industriale, adesso sta vivendo giorni durissimi alle prese con una crisi che attanaglia la regione in tutto il suo tessuto economico industriale.

Secondo il presidente di Confartigianato Liguria Giancarlo Grasso che ha elaborato i dati Istat la Liguria rappresenta un caso particolare se lo si paragona al resto della penisola.

Nel senso, la Liguria all’inizio della crisi fu una delle regioni che seppe meglio attutire il grande colpo della recessione; piccole e medie imprese, presenti in grande quantità nel territorio, riuscirono a resistere con forza poiché ben attrezzate al primo ‘impatto’ con la crisi. Il problema sottolinea Grasso si è poi verificato dopo il 2008, confrontando i dati del periodo che comprende questi quattro anni di recessione la Liguria presenta dati inquietanti, con un calo del tasso occupazionale pari a molte regioni del Sud.

Se le grandi aziende hanno preferito snobbare la Liguria, territorio impervio e spesso intralciato da una burocrazia per niente snella, vedesi le ultime problematiche della centrale del latte della Parmalat di Fegino (GE), oppure il caso della Lincoln Electrix, la crisi ha dato ampio spazio anche a situazioni ancora più paradossali e imbarazzanti.

Un’impresa come la Silocaf-Pastorini ad esempio, che opera nella logistica portuale ha preferito trasferire tutto a Trieste licenziando i sette dipendenti genovesi.

Quel che più fa male è vedere come la regione Liguria, sottolinea Grasso, abbia avuto negli ultimi anni un calo occupazionale talmente ingente (4,6) rispetto alla media nazionale del 2,3. I due punti sotto la media nazionale è un dato che deve far riflettere le istituzioni e il governo di una regione che sembra essersi addormentata in un sonno più lungo del previsto.