Dalla coltivazione dei campi provengono prodotti di eccellenza che fanno dell'Italia un Paese che detiene il primo posto in classifica per la qualità di  molte materie prime.

Nel secondo trimestre del 2012 il numero di posti di lavoro nell'agricoltura è cresciuto del 6.2% e il numero di imprese di giovani under 30 è  in continua ascesa e sempre nel secondo trimestre dell'anno ha fatto segnare un + 4.2 per cento.

Le imprese agricole sono per lo più a carattere familiare e vengono tramandate di generazione in generazione. E' però un settore dall'enorme potenziale che potrebbe valere da vero e proprio ammortizzatore sociale per il paese e assorbire in poco tempo più di 200 mila disoccupati assicurando agli stessi una paga oraria di sicuro maggiore rispetto a quella che viene riconosciuta con contratti precari.

Ad oggi le imprese agricole sono 1.6 milioni e occupano più di 1 milione di individui. L'agricoltura ha un indotto ricco considerando il settore agroalimentare ad ampio raggio e si arriva al 12  per cento della forza lavoro totale del paese. Il 2010 ha rappresentato una svolta per il settore dapprima considerato ultima spiaggia. Molti giovani, dopo il percorso di studi, hanno deciso di scommettere sulla terra ed investire capitale umano e risorse finanziarie.

Una ricerca condotta da Coldiretti in collaborazione con Swg, addirittura conferma che la metà dei giovani preferirebbe avviare un agriturismo piuttosto che lavoro in un ufficio di banca o multinazionale. I dati confermano l'analisi dal momento che è vero che il 73 per cento degli imprenditori agricoli ha rilevato l'azienda di famiglia, ma nella metà dei casi si tratta di giovani che non hanno seguito corsi per diventare agronomi o periti agrari, ma profili che provengono da altri percorsi.

Avviare un' impresa agricola rimane comunque costoso e l'80% delle nuove start up sono state per lo più finanziate dai genitori, pertanto il sogno imprenditoriale per molti rimane esclusivamente un sogno.

I dati registrano una presenza massiccia dei giovani italiani nell'estate 2011 impiegati nei raccolti stagionali, rimane il nodo dei contratti stagionali che un paese come l'Italia deve affrontare per creare la stabilità nel settore e aumentare l'attrattività dell'impiego nell'agricoltura.

Le storie di successo di giovani che ce l'hanno fatta sono tante, non facili, ma fanno ben sperare per il futuro per un paese che ha il mare, l'arte e tanta terra da valorizzare.