La situazione lavorativa non favorevole è sicuramente uno dei volani della crescita record dello strumento dei voucher lavoro, ovvero i buoni introdotti nel 2008 per tutte quelle attività che prevedono l’impiego di lavoratori stagionali con l’intenzione di far emergere il "nero" soprattutto in quei business che prevedono l’impiego di manovalanza solo per brevi periodi di tempo e prestare ai lavorativi un minimo di garanzie nel breve lasso di tempo dell’impiego. Secondo i dati disponibili, sarebbero stati venduti 300 milioni di “tagliandi” per un valore di circa 3 miliardi di euro.

I destinatari dello strumento sono stati circa 1,4 milioni di italiani, per il 33% si è trattato di giovani under 25, secondo quanto ha comunicato l’Inps, l’istituto nazionale di previdenza sociale.

La diffusione geografica ha interessato tutto il territorio italiano, il primato va alla città di Milano, ma buone penetrazioni sono state registrate in Trentino Alto Adige ( Bolzano svetta in rapporto alla popolazione) e nel Sud Italia con la provincia di Trapani in evidenza. Il boom dello strumento è avvenuto a partire dal 2013, i sospetti dell’Inps e del Ministero del Lavoro sono che, uno strumento nato per far emergere le criticità note delle attività stagionali, si sia trasformato in alcune zone italiane in un "camuffamento" del lavoro stabile fatto passare per lavoro precario.

Lo strumento del voucher era stato pensato soprattutto per il settore dell’agricoltura, settore da sempre oggetto di scandali e terreno fertile per lo sfruttamento dei lavoratori ma, i dati a disposizione, evidenziano che il settore è poco impattato a favore invece di altre attività. Il grosso delle vendite dei voucher è andata al commercio con 17.3 milioni di pezzi, al turismo per 16.7 milioni, ai servizi per 13 milioni di pezzi e alle attività domestiche che hanno fatto registrare un’impennata dal 2014 a oggi.

I dati settoriali di vendita sono frutto della distribuzione geografica, il primato infatti è in capo alle città di Milano, Torino e Roma col 12% dei voucher venduti nel 2015, realtà che da sempre rappresentano il bacino d’attrazione per moltissimi giovani o anziani in settori quali commercio e turismo. In termini di crescita percentuale, rispetto al 2014, grande successo è stato registrato nel Mezzogiorno con le prime dieci posizioni in classifica occupate esclusivamente da province del Meridione.

I voucher rappresentano uno strumento di regolarizzazione di tutti quei lavoretti stagionali che, prima del lancio dello strumento, non avevano spesso alcuna garanzia e tutela per il lavoratore, oltre al fatto che hanno una funzione sociale ben definita, quella di aiutare l’emersione del lavoro nero.