Grande successo anche per il collocamento di ottobre, le cui richieste hanno raggiunto i 18 miliardi di euro superando nettamente i risultati delle precedenti due emissioni.

Di seguito le principali caratteristiche: taglio minimo sottoscrivibile 1.000 euro; tasso cedolare minimo annuo lordo del 2,55%, calcolato ogni semestre sul capitale rivalutato in base all’inflazione italiana (indice Istat dei prezzi al consumo, attualmente intorno al 3%) e riconosciuto anche nel caso in cui l’inflazione sia nulla; tassazione pari al 12,50%, trattandosi di un titolo di stato (altri strumenti subiscono la nuova tassazione del 20%); durata 4 anni; capitale nominale garantito a scadenza.

È previsto un premio fedeltà del 4 per mille lordo per chi lo acquista in emissione e lo detiene fino alla scadenza.

Questo tipo di Btp può essere acquistato in banca o in posta da chi ha un deposito titoli, recandosi allo sportello o tramite il servizio di home banking se si è attivato il trading online. A differenza degli altri titoli di stato, infatti, non è previsto il meccanismo tradizionale dell’asta, potendo essere sottoscritto in autonomia anche dal piccolo risparmiatore mediante il trading online.

 Il titolo è quotato, perciò può essere acquistato anche dopo l’emissione, o venduto prima della scadenza del 21 ottobre 2016, ovviamente al prezzo di mercato (non è detto che si riesca a recuperare il capitale investito inizialmente).

Il possibile aumento dell’Iva (con conseguenti effetti sull’inflazione) e la discesa dello spread tra il Btp e il Bund tedesco, rendono il Btp Italia degno di attenzione. Il tasso garantito, infatti, è da considerarsi reale perché non viene assorbito dalla perdita del potere d’acquisto e grazie alla rivalutazione semestrale il recupero dell’inflazione è immediato.

Sul mercato sono disponibili anche altri strumenti indicizzati all’inflazione, come i Buoni Fruttiferi Postali e un altro Btp legato al costo della vita europeo. Questi prodotti presentano diverse caratteristiche che li possono rendere più o meno convenienti l’uno rispetto all’altro a seconda degli obiettivi di rendimento e dell’orizzonte temporale d’investimento di chi li vuole acquistare.