Conto alla rovescia per il pagamento della seconda rata dell’imposta municipale unica, ovvero la temuta Imu. Termine ultimo: 17 Dicembre. Ma quanto costerà agli italiani questa tassa? Il pagamento dell’aliquota cambierà a seconda del Comune e della Provincia d’appartenenza. L’aggiornamento dell’ammontare delle rispettive quote, infatti, è stata completata ad Ottobre dalle amministrazioni locali, e da quanto si vede non sarà un piatto leggero da digerire per le famiglie italiane. A pochi giorni dalla scadenza della dichiarazione Imu (di cui è stato pubblicato il modello ufficiale) vediamo allora quanto si pagherà nelle grandi città di conguaglio.

Perché è così pesante la seconda rata Imu? Con l’Imu Dicembre 2012 verrà colpita soprattutto la seconda casa, con aumenti di imposta fino a oltre il 200% rispetto all’Ici.

Quali sono i motivi? I motivi sono due:

  1. la prima rata poteva essere suddivisa in due parti (giugno e settembre 2012), mentre la restante parte sarà pagata una volta sola con un conguaglio,  equivalente al 50% di quanto dovuto.
  2. In secondo luogo – ed ecco lo scoglio più duro - la somma da versare dovrà essere aggiornata alle nuove aliquote stabilite dalle amministrazioni locali, che hanno deliberato la variazione in basso o, nella maggior parte dei casi, in alto.

E chi ha un immobile affittato? Purtroppo chi concede un immobile in affitto dovrà rassegnarsi a un aumento a tre cifre percentuali, almeno stando ai calcoli effettuati dall’Ufficio studi della Confedilizia.

La causa, come detto, è da ritrovare nell’applicazione da parte dei Comuni di un’aliquota superiore a quella base del 7,6 per mille, anche perché sull’affitto senza canone concordato ben 13 capoluoghi su 20 hanno scelto l’aliquota massima.

Facciamo un esempio pratico. Saranno i contratti calmierati ad avere la peggio, soprattutto dei cittadini di Roma, Napoli e Perugia, dove per la seconda rata si applicherà l’aliquota massima del 10,6 per mille, con aggravio complessivo dell’Imu rispetto all’Ici rispettivamente del 269%, del 143% e del 142%.

Va meglio invece a Milano, Trieste e Torino, dove l’aliquota scelta dal Comune è inferiore a quella base del 7,6 per mille (6,5 per mille per le prime due, 5,75 per la città piemontese).

La città più colpita? Venezia batte tutti:  l’esborso complessivo di soli 40 euro per l’Ici a un’Imu totale da 972 euro, con una maggiorazione record del 2.330%.

C’è differenza con l’Ici? Eccome se c’è, fa quasi venire la nostalgia, perché l’Imu è molto più pesante non solo a causa delle aliquote ma anche per effetto della rivalutazione catastale, con un moltiplicatore variato verso l’alto che incrementa del 60% la base imponibile.

Come si può calcolare l’Imu? I contribuenti dovranno stare molto attenti, perché il calcolo è molto difficoltoso ed è tutto a carico del contribuente! Quindi sarebbe meglio rivolgersi a dei professionisti o al rispettivo CAF.

Le scadenze? il 30 novembre è la data termine per la pubblicazione di tutti i dati utili e della dichiarazione Imu.

A chi bisogna consegnare il modello? La dichiarazione Imu va presentata ai Comuni presso i quali siano ubicati gli immobili.

Per chi è obbligatoria? Nel caso in cui siano sorte variazioni rispetto a quanto risulta dalle dichiarazioni Ici già presentate in passato; nel caso in cui via siano fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, fabbricati di interesse storico o artistico; nel caso di immobili per i quali il Comune abbia deliberato la riduzione dell’aliquota, fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita e i terreni agricoli.