Oltre otto milioni di voti riscossi, 109 seggi conquistati alla Camera e 54 strappati al Senato: questo l'incredibile score fatto registrare dal Movimento 5 Stelle alle politiche del 2013, un successo figlio della disaffezione della gente verso la politica e tutto quanto i suoi classici interpreti hanno rappresentato negli ultimi anni.



Nato per strada, nelle piazze, ed alimentato dal sentimento di antipolitica covato negli ultimi anni dagli elettori italiani, il Movimento è andato piano piano diffondendosi nel web, mostrando l'assoluta veridicità di quanto il padre e fondatore del web stesso, Tim Berners-Lee, sostenne all'epoca dell' 'invenzione' della rete: "Il Web rappresenta un'innovazione più sociale che tecnica".





Autentico condottiero e guida del Movimento il comico Beppe Grillo, alla cui verve e capacità di "aizzare" la folla si deve il primo ingresso nella storia d'Italia di un non-partito all'interno del Parlamento. E poco importa se l'unica esperienza di leadership concreta nella quale si sia cimentata il Movimento (il sindaco di Parma è grillino) ha mostrato tutte le pecche di un'organizzazione capacissima di individuare quali sono i problemi ma un pò meno brava a proporre soluzioni e adottare misure concrete.



Fervente sostenitore di un principio di democrazia diretta che vada al di là della semplice rappresentanza partitica e restituisca ai cittadini il ruolo di protagonista delle scelte che segnano la propria esistenza, Grillo ha dato vita ad un non-partito che si basa per forza di cose su un non-statuto pubblicato sul proprio sito ufficiale.





Questo documento e il programma politico costituiscono i due cardini attorno a cui ruota l'intera attività del Movimento, un'organizzazione priva di sede fisica (a farne le veci il blog di Beppe Grillo) e che rinviene nella rete globalmente intesa la propria struttura di base.



Le liste civiche e le Meetup, le comunità digitali che organizzano ed indicono incontri ed attività sul territorio, costituiscono i due sottolivelli di una struttura aperta a chiunque si sia iscritto al sito e voglia conoscere le attività organizzate nel proprio territorio.





Quello che sino a poco tempo fa era un semplice mito - la possibilità di edificare un'Agorà digitale aperta a tutti e senza distinzioni di sorta - è dunque divenuto realtà; chissà che gli ottimi risultati raggiunti nelle consultazioni elettorali non inducano anche altre organizzazioni di partito, ancora strutturate nelle classiche sezioni, a sposare la visione del Movimento 5 Stelle e la struttura organizzativa di cui l'ha dotato Beppe Grillo.



Sarebbe un'autentica rivoluzione per un mondo ancora troppo ancorato al passato e ai retaggi di un tempo.