Nell'Italia del dopo voto, sono tante le considerazioni che si possono fare: quello uscito dalle elezioni del 24 e 25 febbraio è senz'altro un paese spaccato e incerto sulla sua sorte. Ma mentre si sta col fiato sospeso per sapere se la nazione riuscirà ad avere un governo solido, si moltiplicano le ricerche sui flussi di voto. Uno studio interessante è quello di Swg, che ha analizzato il voto delle donne. Quali sono state le dinamiche elettorali in rosa?
Secondo le osservazioni dell'istituto di ricerca, il voto femminile si è concentrato sull'offerta tradizionale, con un sostanziale equilibrio tra i due poli di centrodestra e centrosinistra.
In particolare il 31% delle elettrici ha votato per il centrosinistra, il 30% per il centrodestra, il 23% per il Movimento 5 Stelle, l'11% per Monti, il 2% per Rivoluzione Civile di Ingroia, l'1% per Fermare il Declino, e infine un 2% ha distribuito il suo voto ai partiti minori.
Interessante l'osservazione del voto di una categoria particolare di donne, le casalinghe: qui si evidenzia una maggiore preferenza per il centrodestra (38%) e un'equivalente interesse per centrosinistra e Movimento 5 Stelle (entrambi al 25%). I voti delle elettrici alla coalizione di Monti si fermano al 10%, quelli per Ingroia all'1%, mentre le elettrici non premiano la lista Fare per Fermare il declino di Oscar Giannino, che scende sotto l'1%. Un ulteriore 1% ha votato per altri partiti più piccoli.