Nell'ambito del Decreto Crescita emanato a Gennaio 2012, ha trovato spazio un'importante misura che mira a considerare i privati consumatori alla stregua delle aziende in difficoltà che si trovano costrette a chiedere la ristrutturazione dei propri debiti.

In pratica, chi ha ritardi nel pagare le rate di un finanziamento, oppura la rata in scadenza della rata della carta revolving potrebbe chiedere al giudice di operare un piano per ristrutturare il proprio debito.

Sembra tutto perfetto, ma ecco il solito problema italiano.....mancano i provvedimenti attuativi che, si spera, vengano resi operativi in tempi brevi.

Sarà importante che il nuovo Governo si dia da fares subito per rendere operativa questa importante novità.

Come opererà il nuovo istituto per la ristrutturazione dei debiti

Così come previsto per le aziende, il consumatore in difficoltà proporrà al giudice assegnatario un piano di ristrutturazione del debito che sarà valutato in base alle garanzie offerte ed alla effettiva realizzabilità del medesimo, senza peraltro dover chiedere autorizzazioni ai creditori.

Se il piano verrà rispettato, si potrà ottenere anche la cd. "esdebitazione" che consiste nell'azzeramento dei debiti residui mediante liquidazione dei beni nell'arco di 4 anni.

Questa misura è necessaria anche in relazione alla esponenziale crescita del debito delle famiglie italiane che a fine 2011 era di circa 480 miliardi di euro.

Questa misura deve comunque inquadrarsi come ultima possibilità per il consumatore che è alle prese con varie finanziarie e con le quali ha difficoltà a rapportarsi, avendo poca forza contrattuale, singolarmente parlando.

Ma sopratutto evitando di cadere nella trappola delle ormai numerose società che promettono la cancellazione dei propri debiti, con effetti nefasti.

Addirittura sembra che attualmente si parli pure di una nuova professione: "il debitalista". Ci mancava anche questa. Comunque fidatevi sempre di professionisti ed occhi aperti.