E' molto frequente che all'interno di un appartamento, sito in in un interno di un palazzo condominiale, compaiano macchie di umidità sui muri e sulle pareti. Questo è un campanello d'allarme da non sottovalutare, in quanto potrebbe essere rivelatore di un problema di infiltrazione d'acqua e di perdite.

La prima cosa da fare, pertanto, è avvertire immediatamente l'amministratore del condominio e il proprietario dell'appartamento confinante e sovrastante, meglio se con una lettera scritta.

Il secondo passo è chiamare un tecnico di fiducia al fine di effettuare i rilievi del caso, per capire l'origine e la natura della perdita.

L'accertamento della causa è fondamentale al fine di determinare chi deve provvedere al pagamento delle spese. Costi necessari non soltanto per eliminare il problema delle perdite, ma anche per la tinteggiatura delle pareti danneggiate.

Infatti le spese spetteranno al condominio soltanto se le perdite sono riconducibili a tubature condominiali. Altrimenti l'unico soggetto che dovrà provvedere alle spese sarà il proprietario dell'immobile dove si trovano le tubature danneggiate.

Ai sensi dell'articolo 1117 del Codice Civile "sono oggetto di proprietà comune dei proprietari dei diversi piani le opere di installazione, i manufatti di qualunque genere che servono all'uso e al godimento comune come gli accessori, i pozzi, le cisterne, gli acquedotti".

Rientrano in tale contesto anche le fognature e i canali di scarico, gli impianti per l'acqua, per il gas, per l'energia elettrica, per il riscaldamento e simili "fino al punto di diramazione degli impianti ai locali di proprietà esclusiva dei singoli condomini".

E' utile ricordare, inoltre, che secondo il costante orientamento dei Tribunali civili, la proprietà dei tubi di scarico dei singoli condomini è limitata fino al punto del loro raccordo con l'innesto nella colonna verticale.