"Vogliamoalmeno essere accompagnati in questa avventura", è quello che chiedono i cittadini di Bagno aRipoli coinvolti nei lavori di costruzione per la terza corsia dell'autostradaA1 Milano-Napoli, da parte di Società Autostrade SpA.

Aquesto proposito è stata costituita una commissione speciale, riunita inun'assemblea pubblica, il 2 maggio scorso presso il comune. Un primo incontrodella commissione convocata dopo le riunioni consiliari dei mesi scorsi. Unanecessità per accogliere e dialogare sulle vicende di espropri e demolizionidelle case, sugli interventi di modifica della viabilità subìti dallapopolazione nelle frazioni di Antella, Ponte a Ema e Bagno a Ripoli.

Comecitato nella delibera N.23 del 11 aprile 2013, la commissione è formata da dueconsiglieri comunali, ovvero Paolo Frezzi, che ne è Presidente, e MarcoManzoli. Oltre ai rappresentanti dell'istituzione del comune, la commissione siavvale di cinque membri esterni: Francesco Matteini, Pier Filippo Checchi,Francesca Pancrazzi, Vittorio Sansone e Marco Nardi. Tecnici, ingegneri, e cittadini che in base alla qualificaprofessionale contribuiscono ai lavori della commissione e supervisionanol'operato dell'azienda costruttrice.

Presentialla prima riunione, i residenti interessati, la commissione e due ingegneridella società Autostrade. Alcuni dei presenti hanno espresso il loro dissensosulle modalità di esproprio dei terreni, sul processo di cantierizzazione,sulla precaria informazione e la confusione dei progetti presentati in comune einviati alla popolazione.

Risalgonoa qualche mese fa, le lettere ricevute dai cittadini in meritoall'autorizzazione per l'esecuzione dei lavori. Il testo inviato dalla società, non ha presoatto delle singole situazioni dei residenti, sia in termini economici, sia perlo stravolgimento del territorio causato dall'esproprio dei terreni. Richiestache una volta accettata ha dato origine all'inizio dei cantieri che hannoprovocato forti disagi, ambientali e psicologici.

Una cornice che racchiude lavisione di un impatto ambientale sul territorio che stravolge la vita degliabitanti della vallata.

Lamancata chiarezza del progetto e delle fasi di approvazione, hanno provocatouna serie di incomprensioni tra le parti in causa. Ad oggi la popolazione, haricevuto una seconda richiesta per l'esecuzione dei lavori, quest'ultimaoggetto di dibattito.

La società nel corso dell'incontro si è dichiaratadisponibile ad incontrarsi individualmente con le persone coinvolte, per ilchiarimento sugli indennizzi e sugli espropri.

Chiarimentiarrivano anche per il progetto originario presentato, il lotto unico è statosuccessivamente suddiviso in due parti, e costituito per impedimenti tecnici daparte della società costruttrice, non ancora definitivo e in fase diacquisizione. Il primo lotto comprende le tratte esterne di Firenze sud finoalla Villa di San Giorgio, e dalla località Massone fino ad Incisa; il secondo,l'area di San Donato e il comune di Rignano sull'Arno.

L'interventodi ampliamento dell'A1, nel tratto fiorentino è un progetto ampio avviato giàdai primi anni '80.

Una tratta lunga 22 km che prevede la realizzazione di unaterza corsia per ogni senso di marcia, inclusa la corsia d'emergenza. I comunicoinvolti sono: Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi, Firenze, Scandicci, Imprunetae Bagno a Ripoli.

L'operaè realizzata con la verifica e il monitoraggio continuo di Arpat per gliimpatti ambientali conseguenti. L'ente ha istituito un Comitato di Garanzia dicui fanno parte: Regione Toscana, Autostrade S.p.A., Provincia di Firenze,Comuni di Firenze, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Calenzano, Scandicci,Impruneta, Bagno a Ripoli.