Il primo passo tanto atteso è finalmente arrivato. Dopo tante dicerie e tante polemiche il taglio al finanziamento pubblico ai partiti è arrivato. Il Governo di Enrico Letta ha varato una nuova riforma che, tra gli altri punti, ha analizzato e applicato delle modifiche alla situazione legata al finanziamento dei partiti italiani.
La novità dunque sta nel fatto che tutti quei partiti che possiedono uno statuto regolare non riceveranno più i finanziamenti pubblici ma soltanto contributi volontari provenienti dai privati. A partire dall'1 gennaio 2014, inoltre, sarà prevista l'introduzione delle detrazioni fiscali per quelle persone che daranno il loro contributo ai partiti.
L'abolizione del finanziamento pubblico, però, non arriverà in una sola tranche. Per vedere sparire del tutto i finanziamenti pubblici dovremo attendere almeno quattro anni visto che il passaggio sarà graduale. Il primo anno il contributo pubblico verrà ridotto al 60%, il secondo anno al 50% e il terzo anno al 40%. A partire dal quarto anno, invece, verrà abolito completamente.
Si diceva quindi delle detrazioni fiscali. A partire dall'anno prossimo le uniche possibilità di finanziamento dei partiti saranno le donazioni volontarie con detrazioni del 52% per importi compresi fra i cinquanta e i cinquemila euro e del 26% per tutti gli altri fino a un massimo di ventimila euro. Percentuali importanti per incentivare il finanziamento privato dei partiti.
I contribuenti, inoltre, potranno destinare il due per mille al partito che desiderano in sede di dichiarazione dei redditi compilando una scheda con all'interno i soggetti aventi diritto. Il 2 per mille sarà destinabile soltanto ai partiti.