Da una parte la disoccupazione, che colpisce sempre di più i giovani italiani; dall'altra l'insofferenza verso il lavoro che si è trovato e che, magari, non corrisponde alle aspettative. Sono diversi i fattori che spingono i ragazzi italiani a cercare una nuova vita più a contatto con la natura: è una vera e propria "fuga in campagna" quella fotografata da una recente indagine Coldiretti/Swg.

Alcuni dati: il 38 per cento dei giovani italiani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (28 per cento) o fare l'impiegato in banca (26 per cento).

L'indagine è stata presentata all'Assemblea nazionale Coldiretti, dove è stato aperto il primo Open Space "Mollo tutto, nuova vita in campagna" con le storie, il lavoro ed i prodotti di chi ha cambiato radicalmente vita per andare a fare l'agricoltore.

Dati che testimoniano "un profondo cambiamento rispetto al passato, quando la vita in campagna era considerata spesso sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di quella in città", è il commento di Sergio Marini, presidente Coldiretti: "si tratta di una vera rivoluzione culturale".

Le idee imprenditoriali e le esperienze di questi giovani sono state raccontate durante l'assemblea nazionale: tanti i casi presi ad esempio, dalla maestra che ha rinunciato al posto fisso per diventare "agriartista" all'operatore di borsa che ha lasciato la finanza per dedicarsi alle agricolonie.

Tra gli altri, Valentina ha mollato il suo posto di lavoro da assistente di uno studio dentistico per dedicarsi alla produzione di Vetiver, una pianta erbacea che viene utilizzata in ingegneria verde per sostituire il cemento e consolidare le zone franose, mentre Paolo, informatico, ha chiuso il suo negozio ben avviato per dedicarsi alla produzione di formaggio.

Fughe in campagna che sono possibili e possono tramutarsi in un lavoro valido, quindi, ma bando alle ingenuità. "Per far nascere un'impresa è prioritario - sottolinea la Coldiretti - avere un'idea intorno alla quale sviluppare un progetto senza fermarsi alla semplice visione bucolica". Il consiglio è quello di "non accontentarsi delle ipotesi più tradizionali, ma considerare l'ampio spettro di opportunità offerte dal settore", facendo ricerche e indagini e progetti concreti.