Riforma Pensioni Governo Letta, allarme rosso per l'INPS, dopo i 9 miliardi di perdita del 2012 ora arriva la nota del Civ sul preventivo 2013 che stima un ulteriore, clamoroso collasso: perdite per altri 9,2 miliardi di euro. La riforma pensioni del Governo Letta avrà il coraggio di cambiare la riforma Fornero che, col passare del tempo, dovrebbe far calare le spese pensionistiche dell'INPS?

La riforma pensioni del Governo Letta appare come un'impresa sempre più complicata. IlSole24Ore riporta la notizia della prima nota di variazione del preventivo 2013 del Consiglio di Vigilanza: la stima è di una perdita di 9,2 miliardi di euro per il 2013, con future perdite probabili di circa 10 miliardi di euro annui nel 2014 e 2015.

Certo le perdite erano previste, ma i nuovi numeri arrivano come un colpo di maglio e non contribuiscono certo a rasserenare gli animi sulla questione previdenza.

La riforma pensioni del Governo Letta dovrebbe modificare la riforma pensioni Fornero, ma come scrive Fabio Pavesi su IlSole24Ore, la vecchia riforma dovrebbe cominciare a produrre effetti a pieno regime dal 2015 per via del calo della spesa pensionistica, imputabile, come è facile immaginare, al minor numero di pensionati (e si ricordi che nei primi mesi del 2013 si sono già ridotti del 38%). Le casse dell'INPS continua a perdere terribilmente per il deficit tra entrate e uscite e per la famosa incorporazione dell'INPDAP.

Eppure la riforma pensioni del Governo Letta è invocata da tutti: la riforma Fornero, con le sue modifiche brutali, ha creato un vero sconquasso nel paese, cui ormai tutti vogliono mettere una toppa.

Tuttavia, le casse in rosso dell'INPS sono un altro fattore che inciderà sulla volontà, o meno, di modificare la riforma, dato che se si argina la riduzione di pensioni, si aumentano le spese previdenziali dell'istituto.