Monsignor Nunzio Scarano, già in servizio presso l'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA), resta in carcere e non potrà usufruire degli arresti domiciliari in parrocchia come era stato chiesto dai suoi difensori. A deciderlo è stato il Tribunale del Riesame di Roma.

Provvedimento analogo è stato confermato anche per il broker finanziario Giovanni Carenzio e del militare Giovanni Maria Zito. Il prelato era stato sospeso dai suoi uffici già un mese fa, prima che scoppiasse lo scandalo IOR.



Monsignor Nunzio Scarano, ex tesoriere dell'APSA, è detenuto nel carcere romano di Regina Coeli con le accuse di corruzione, calunnia e tentato riciclaggio di denaro.

L'ex dirigente degli uffici finanziari del Vaticano aveva tentato di trasferire in Italia venti milioni di euro dalla Svizzera attraverso un conto schermato all'Istituto per le Opere di Religione, cioè la banca vaticana.

Anche la giustizia vaticana si muove

Ieri, 12 luglio, il Vaticano ha congelato tutti i fondi intestati amonsignor Nunzio Scarano: il blocco è stato disposto dall'ufficio del Promotoredi Giustizia del Vaticano, ufficio similare a quello di Pubblico Ministero perl'Italia.

Padre Federico Lombardi, portavoce della Sala StampaVaticana, fa sapere che la giustizia vaticana sta continuando le proprieindagini e non esclude che potrebbero venire coinvolte anche altre persone.

In tutto questo, ricordiamo che Papa Francesco ha ricevuto in udienza la Commissione Referente sullo Ior, da lui stesso istituita, per pianificare al meglio il lavoro e muoversi nella direzione di maggiore chiarezza possibile e lotta alla corruzione a tutto tondo.