"Brunetta, come tutto il PdL, vuole tutelare categorie davvero produttive: prima i proprietari di seconde e terze case sfitte, e ora i pensionati d'oro". E' duro l'attacco di Andrea Mazziotti, deputato e responsabile Giustizia di Scelta Civica, contro il capogruppo PdL alla Camera.

Mazziotti si riferisce alle ormai note recenti affermazioni di Renato Brunetta, che negli scorsi giorni aveva invitato il ministro del lavoro Enrico Giovannini ad accantonare l'idea di un intervento sugli assegni pensionistici più alti, le cosiddette Pensioni d'oro e d'argento.

Perchè? Il sistema pensionistico italiano, secondo Brunetta, sarebbe "dal punto di vista macroeconomico, e salvo qualche coda su cui si sta lavorando, non solo in equilibrio, ma una delle soluzioni più avanzate rispetto ai parametri europei".

Inoltre, nel sistema italiano non sono ammissibili misure che vadano a colpire una determinata categoria, ma ogni intervento deve avere portata universale, come ha ribadito la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il contributo di solidarietà. 

Scelta Civica non è d'accordo: "In realtà, la giurisprudenza della Corte è da sempre un comodissimo alibi per tutti i partiti - afferma Mazziotti sul sito ufficiale del partito -. ma la giurisprudenza della stessa corte lascia spazi per una riforma che sia considerata legittima".

"Uno dei luoghi comuni da sfatare - spiega - è infatti che le pensioni non possano essere toccate. La Corte Costituzionale ha detto più volte che le pensioni possono essere modificate anche retroattivamente, e anche toccando diritti acquisiti, quando questo serve per tutelare altri valori costituzionali prevalenti e purché l'intervento sia ragionevole". 

E questo è il caso di una ipotetica misura che colpisca gli assegni più alti dovuti al sistema retributivo, descritta tra l'altro in una recente proposta presentata da Scelta Civica.

"Intervenire sulle pensioni d'oro per assicurare pensioni dignitose a chi non le ha è del tutto coerente con l'articolo 38 della nostra Costituzione e con la giurisprudenza della Consulta" afferma Mazziotti.

E il deputato annuncia che il partito ha presentato in data 2 settembre un nuovo disegno di legge in questo senso. La proposta, a firma Enrico Zanetti, che prevede per un quinquennio l'applicazione di un contributo di solidarietà sulle pensioni di importo superiore a 60.000 euro, che colpisce "solo l'eventuale parte della pensione eccedente quella che sarebbe stata liquidata ove calcolata per intero con il metodo contributivo".