Sul fronte riforma delle Pensioni, le ultime misure presentate nella legge di stabilità hanno scontentato un po' tutti: sindacati, molti esponenti politici e soprattutto i comitati che si battono per i diritti di alcune categorie particolari (Quota 96 della scuola e lavoratori precoci tra gli altri).
La critica, diffusa, al governo Letta è quella di non aver osato apportare misure decisive al sistema previdenziale.
Una voce fuori dal coro è però quella di Giuliano Cazzola (Scelta Civica), che al contrario all'interno della manovra (definita comunque deficiaria) apprezza lo stop alla controriforma Fornero.
Il deputato ha espresso la sua opinione in una intervista rilasciata a Il Sussidiario, oltre che in un intervento sul proprio blog di Formiche.net. "Sempre meglio aver fatto poco che male - queste le parole di Cazzola - se fossero passate certe proposte di alcuni esponenti dei due maggiori partiti che sono al governo".
Per esempio? "Il pensionamento flessibile" prima di tutto: il riferimento è in particolare alla proposta di Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera, che prevede la possibilità di scelta del ritiro anticipato o posticipato, in cambio di una penalizzazione economica o di un incentivo in termini di importo dell'assegno.
La scelta, lo ricordiamo, sarebbe fissata per Damiano tra i 62 e i 70 anni, con disincentivi o premi da -8% sulla pensione (per chi volesse lasciare il lavoro a 62 anni, appunto) a +8% (per chi invece decidesse di continuare a lavorare fino ai 70).
Per Cazzola non si tratta di altro che di "un marchingegno per ripristinare il pensionamento d'anzianità". Altre proposte di modifica criticate dal deputato di SC, e desiderate invece dai detrattori della legge di stabilità, sono "misure più pesanti per gli esodati" e "interventi più punitivi sulle cosiddette pensioni d'oro".
Su questo secondo punto, spiega il deputato, i componenti dell'esecutivo "stavano imboccando una strada che li avrebbe portati a sbattere di nuovo contro la Corte Costituzionale".
Ma qual è la proposta di Cazzola a riguardo? Il deputato auspica un'impostazione "che coinvolga, al ribasso, oltre ai meccanismi di rivalutazione al costo della vita, anche la curva dei rendimenti nelle situazioni in cui si applichi il calcolo retributivo".
Il governo "può benissimo introdurre l'aliquota del 30% per la rivalutazione delle pensioni al di sopra di otto volte il minimo. Sostanzialmente si tratta di rimodulare al ribasso la rivalutazione automatica, che è una cosa assolutamente legittima da fare".