Piazza Affari brinda oggi all'accordo per Chrysler con rialzi superiori al 10% per FIAT. Nella serata di ieri uncomunicato della casa torinese annuncia la conclusione delletrattative con Veba e il passaggio del 41,5% ancora controllato dalfondo assistenza dei dipendenti Chrysler per 3.65 miliardi didollari.
L'operazione viene regolatacash da Fiat per 1.75 miliardi mentre i restanti 1.9 miliardiprovengono da un dividendo straordinario che Chrlysler riconoscere aisoci e che Fiat girerà a Veba per la sua quota parte.
Insomma Marchionne sbanca latrattativa all'americanae acquisisce Chryslergrazie alla cassa dellaconsociata americana,senza dovercompiere operazionistraordinarie sulcapitale Fiate a un prezzo complessivamente inferiore alle attese degli analistiche avevano fissato in unrange fra 4 e 4.5 miliardi la cifra probabile del closing.
Labusiness community e lastampa internazionaleplaudono all'accordo anchese la questione della sostenibilità del debito Fiat ele incognite industrialinon scompaiono,come rileva prontamente fragli altri il Wall Street Journal.
Marchionne risolvein suo favore uncomplesso braccio diferro che era approdato primanel tribunale del Delaware epoi in una ipotesi di "IPO ostile" a Wall Street da parte di Vebaper la sua quotain maniera tale che fosse il mercato a risolvere il contenziososul valore di Chrlysler.
Lostile è sempre lostesso: Marchionne tieneinchiodato il sindacato americano nella trattativa anche fra Natale e la nottedi Capodanno,chiude e annuncia la lieta novella al mercato.
Siprospetta ora una fusione fra Fiat e Chrysler con relativaquotazione su piazza americana e un inevitabile spostamento delbaricentro verso gli Stati Uniti, anche se Marchionne e il management rassicurano con una lettera proprio stamani tutti i 300 mila dipendenti del gruppo sul futuro delle prospettive del neonato costruttore globale.
I sindacatiitaliani e gli osservatori più accorti, pur manifestando l'apprezzamento per la conclusione dellavicenda, rilanciano da subito sugli investimenti in Italia.
