Un terzo della popolazione italiana vive da solo. Le famiglie costituite da un solo componente nel decennio 2001-2011 sono cresciute fino a quasi otto milioni, con un aumento record superiore al 40%. 

Lo rileva una analisi condotta dalla Coldiretti, prendendo come base il censimento Istat. Le famiglie unipersonali in un decennio sono passate da 5.427.621, il 24,9% del totale, a 7.667.305, il 31,2% del totale. La causa sono i profondi cambiamenti demografici e sociali, che sono intervenuti. Cambiamenti che hanno condizionato e influenzano sempre più marcatamente i bisogni e gli atteggiamenti socio-economici della popolazione italiana.

Naturalmente vivere da soli costa di più, i single spendono mediamente per gli acquisti alimentari  il 60% in più della media dei componenti le famiglie italiane. Le percentuali maggiori di single si registrano in Liguria con il 40,9% della popolazione, seguita dalla Valle d'Aosta con il 39,6" e dal Friuli Venezia Giulia con il 35,6%. Percentuali più basse del valore medio nazionale si registrano in quasi tutte le regioni meridionali.

Aumentando il numero di cittadini che vivono da soli, aumenta di conseguenza il numero delle famiglie, salite a 24.611.766, con un aumento, in dieci anni, del 11,5%. Sempre secondo Coldiretti, a contribuire all'aumento delle famiglie unipersonali è stato in particolare l'invecchiamento della popolazione, che ha portato ad un crescente numero di anziani che vivono soli.

Ed è proprio in questa fascia sociale, che si annidano i maggiori disagi. Nel 2013 in Italia ci sono stati ben 578.583 ultra sessantacinquenni, che hanno avuto la necessità di ricorrere ad aiuti alimentari, mettendosi in fila davanti alle mense o alle associazioni di carità, ben il 14% in più del 2012.