La settimana appena conclusa è stata caratterizzata, oltre che dalla formazione del nuovo governo presieduto da Matteo Renzi, anche dal calo dello spread Btp - Bund ai minimi dall'estate del 2011. I mercati hanno premiato l'effetto Renzi ma il rendimento dei titoli di stato italiani restano ancora lontani da quelli spagnoli che pure qualche settimana fa avevano uno spread imbarazzante. Cosa potrà accadere nelle prossime settimane? Gli analisti, molto fiduciosi sull'operato del prossimo governo, temono che l'effetto dell'ex sindaco di Firenze possa esaurirsi in poche settimane.

A trainare al ribasso i Btp italiani c'è l'entusiasmo circa la possibilità dell'Italia di avere un governo che possa portare a termine le riforme promesse ovvero quella del lavoro, del fisco, dello stato, della giustizia e della spending review.

Tuttavia è proprio su questi temi che si gioca la credibilità dello stato italiano. La maggioranza risicata che si sta delineando in queste ore pone notevoli dubbi circa la capacità del neo governo di portare avanti le riforme. Senza i necessari interventi a favore delle imprese e dei lavoratori, si teme che la crisi possa peggiorare e per questo lo spread potrebbe rapidamente salire in poco tempo. La "palude" tanto temuta dal premier Renzi non è una vaga approssimazione dell'opposizione di governo ma una possibilità reale viste le dichiarazioni di alfaniani, dalemiani, cuperliani e civatiani.

Il Pd reggerebbe il peso delle riforme? E' quello che tutti sperano. Se così fosse, in tempi rapidi, i mercati reagirebbero in maniera repentina portando lo spread ai minimi storici, al contrario il rischio concreto è che la crisi continui e si porti con sé anche il gap tra titoli di stato italiani e tedeschi.

Le prossime settimane saranno importanti per vedere le reazioni dei mercati ma soprattutto per constatare se lo spread rifletterà le decisioni o le mancate decisioni del ministero dell'economia e del governo in carica. Le imprese ci sperano, i lavoratori anche, l'Italia tutta spera di non essere più il fanalino di coda del G7.